AGI – Il gip del Tribunale di Milano ha disposto cinque arresti domiciliari e uno in carcere nell’ambito dell’indagine sull’urbanistica. Ai domiciliari l’ex assessore Giancarlo Tancredi e l’imprenditore Manfredi Catella, Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, rispettivamente ex presidente ed ex membro della commissione paesaggio, e per il manager Federico Pella. L’unica misura in carcere è per l’imprenditore Andrea Bezziccheri.
L’inchiesta, condotta dalla Procura della Repubblica di Milano, si focalizza su presunte irregolarità e illeciti legati alla gestione e all’approvazione di pratiche urbanistiche e progetti di sviluppo immobiliare che hanno interessato il capoluogo lombardo negli ultimi anni. Le accuse, sulle quali gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo in questa fase preliminare, riguarderebbero reati che vanno dalla corruzione, alla turbativa d’asta, fino ad ipotesi di abuso d’ufficio e falso.
Risonanza dell’indagine e misure cautelari
La figura di Giancarlo Tancredi, già in posizione di rilievo nell’amministrazione comunale, e quella di Manfredi Catella, noto operatore nel settore immobiliare con importanti progetti all’attivo, conferiscono all’indagine un profilo di particolare risonanza. L’intervento del GIP con misure cautelari così incisive suggerisce la presenza di gravi indizi di colpevolezza e il timore di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove.
Esame dei documenti e processi decisionali
Gli inquirenti stanno esaminando una mole significativa di documenti, tra cui pratiche edilizie, delibere comunali, contratti e comunicazioni, nel tentativo di delineare un quadro preciso delle relazioni e delle dinamiche che avrebbero portato agli illeciti contestati. L’attenzione si concentra in particolare sui processi decisionali che hanno guidato alcune delle più recenti trasformazioni urbane di Milano, città che negli ultimi decenni ha visto un’intensa attività edilizia e una rapida espansione.
Gip, gravi indizi di colpevolezza
Ci sono “gravi indizi di colpevolezza” a carico degli indagati nell’inchiesta sull’urbanistica. Lo scrivono il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, e la presidente della sezione gip-gup, Enza Maccora, in una nota spiegando che le misure cautelari sono state disposte per il ‘pericolo di reiterazione del reato’.
“L’impostazione accusatoria, esaminata dal giudice alla luce della documentazione prodotta dalle difese degli indagati e delle dichiarazioni acquisite a seguito degli interrogatori preventivi – si legge nella comunicazione – è stata validata dal giudice quanto alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Viceversa non sono state ritenute dal giudice sussistenti le esigenze cautelari del concreto e attuale pericolo per l’acquisizione o la genuinità della prova e per il pericolo di fuga, prospettate dalla Procura della Repubblica”. I reati contestati, a vario titolo, sono corruzione, falso e induzione indebita.
“Tancredi, agendo in un perenne conflitto di interessi, condivide e contribuisce attivamente alla realizzazione degli obiettivi del corrotto Marinoni e del suo sodale Pella”. Lo scrive il gip Mattia Fiorentini nell’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’indagine sull’urbanistica milanese.
Gli indagati non hanno ammesso le responsabilità
Nell’ordinanza di custodia cautelare per sei indagati, Fiorentini si sofferma sugli interrogatori preventivi che evidentemente non hanno scalfito, ai suoi occhi, le accuse della Procura. “Nei rispettivi interrogatori preventivi nessuno ha ammesso le proprie responsabilità, nè tantomeno l’esistenza di un sistema quale quello sino a ora descritto – scrive -. La scelta di tale strategia difensiva che, sia ben chiaro, è legittima e insindacabile, è tuttavia sintomatica del fatto che nessuno degli indagati abbia voluto prendere le distanze dal meccanismo che li trova, sostanzialmente, accomunati da interessi convergenti, sia sul piano economico, sia su quello politico”.
Il gip che già si era occupato di un altro filone delle indagini sull’urbanistica scrive che rispetto al quadro emerso all’epoca “la successiva analisi effettuata dagli inquirenti consente ora di apprezzare la portata ben più ampia – seppur certamente ancora parziale – del sistema corruttivo imperniato sulla commissione per il paesaggio e, soprattutto, disvela come esso coinvolga direttamente un segmento della classe politica, in parte concorrente ‘nei singoli reati, in parte colposamente connivente (laddove ha consapevolmente lasciato, per decenni, che la commissione concentrasse su di sè un potere enorme, che i singoli membri utilizzavano per trarne ingenti profitti, sia in termini di incarichi, che di remunerazioni)”.
Pressioni su Sala per l’approvazione di progetti milionari
Secondo il magistrato il sistema che avrebbe governato l’urbanistica milanese era “così avviato e consolidato” che i privati “si permettono di esercitare pressioni sulle più alte cariche istituzionali” di Milano, “compreso il sindaco Sala”, per “ottenere l’approvazione di progetti milionari prospettando, altrimenti, la sospensione degli investimenti e iniziative giudiziarie”. L’inchiesta, a parere del gip, dimostra che a Milano “tutti, professionisti, politici e imprenditori, erano a conoscenza del fatto che le regole edificatorie venivano abitualmente piegate per soddisfare gli interessi degli investitori”.
Ex assessore Tancredi ai domiciliari
L’ex assessore Giancarlo Tancredi è stato messo ai domiciliari, la misura che aveva chiesto per lui la Procura.
“Non si ravvisano gravi indizi di reato in relazione al capo G”, scrive il gip Mattia Fiorentini con molta chiarezza a proposito dei reati contestati alla Procura in relazione alla vicenda Pirellino per cui è indagato anche il sindaco Giuseppe Sala con l’ipotesi di ‘induzione indebita’. Non c’è un riferimento esplicito a Sala, la cui posizione non è oggetto dell’analisi del giudice perché è indagato e non destinatario di una richiesta di misura cautelare, ma il reato non viene riconosciuto a colui il quale sarebbe stato corrotto da Catella e Tancredi per dare il via libera al progetto firmato dall’archistar.
“La lineare ricostruzione dei pm disvela chiaramente come l’oggetto delle pressioni fosse stato Giuseppe Marinoni, al quale, tuttavia, non veniva prospettato alcun vantaggio personale per indurlo a favorire il progetto del duo Catella-Boeri” osserva il giudice con la premessa che perché si realizzi il reato di induzione indebita “occorre che venga prospettato un indebito vantaggio al destinatario della condotta induttiva, portato a cedere alle pressioni ricevute per ricavarne una propria utilità e quindi convinto, grazie a questa leva, ad accettare la subornazione e produrne intenzionalmente un vantaggio ingiusto, incamerato dal pubblico ufficiale o da un terzo da questi individuato”.
Secondo questo ragionamento, Marinoni “cedeva alle insistenze non perché allettato da qualcosa, nè tantomeno perché coartato, ma semplicemente in quanto indegno a ricoprire un incarico pubblico che lo avrebbe voluto terzo e imparziale”.
Sala è indagato anche per ‘false dichiarazioni su qualità proprie o di altre persone’ che si riferisce all’attestazione di assenza di conflitti di interessi di Marinoni con costruttori e immobiliaristi, nonostante il presidente della commissione Paesaggio fosse indagato quando venne riconfermato dal sindaco
Valutazione di una class action da parte degli acquirenti
Intanto il comitato che riunisce gli acquirenti delle case comprate nei cantieri bloccati a Milano dopo le inchieste sull’urbanistica sta valutando l’idea di una class action. Lo ha annunciato il portavoce del comitato Famiglie sospese vite in attesa, Filippo Borsellino, durante un punto stampa in via Valtellina 38, ai piedi di Scalo House, uno dei cantieri posti sotto sequestro dalla Procura di Milano. “È una delle idee che stiamo valutando, stiamo riflettendo per tutelarci nella miglior maniera possibile e ringrazio gli avvocati che si sono offerti di aiutarci gratuitamente”, ha anticipato Borsellino ai cronisti, anche lui uno degli acquirenti colpiti dai sequestri, in particolare alle Residenze Lac. Domani, peraltro, una delegazione del comitato incontrerà nuovamente il sindaco Giuseppe Sala a Palazzo Marino. “Ci aspettiamo un momento in cui ci possano dire delle soluzioni alla nostra situazione” ha detto al riguardo.
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