AGI – Arrivano segnali di distensione tra Israele e il Libano, di fatto ancora in guerra. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incaricato il capo ad interim del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Gil Reich, di inviare un rappresentante per incontrare i funzionari economici e governativi nel Paese dei cedri, un primo concreto tentativo di creare le basi per le relazioni economiche e la cooperazione tra Israele e Libano.
All’incontro, che si è svolto presso il quartier generale delle forze Onu a Naqoura, città nel Libano meridionale al confine con Israele, hanno preso parte i membri di questo organismo di monitoraggio che comprende Libano e Israele, Stati Uniti, Francia e Nazioni Unite. A capo della delegazione libanese un civile, l’ex ambasciatore Simon Karam, appena nominato dal presidente Joseph Aoun. Anche Morgan Ortagus, l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Libano, ha partecipato alla riunione, hanno fatto sapere fonti di Afp.
Pressioni USA e accordi di Abramo
Gli Stati Uniti hanno esercitato pressioni sul Libano affinché disarmasse rapidamente Hezbollah. Ortagus si trovava a Gerusalemme il giorno prima, dove ha incontrato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar e, secondo i media israeliani, avrebbe visto anche il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Finora Israele e Libano, che non intrattengono relazioni diplomatiche formali, avevano insistito per mantenere ufficiali militari in tale ruolo. Gli Stati Uniti hanno spinto per colloqui diretti tra i due vicini nel tentativo di stabilizzare la regione e indebolire ulteriormente Hezbollah, sostenuto dall’Iran. Netanyahu ha ripetutamente affermato che il Libano dovrebbe aderire agli Accordi di Abramo, in base ai quali una manciata di paesi arabi e musulmani hanno normalizzato i rapporti con Israele.
Accordi passati e tensioni persistenti
Nel 1983, dopo l’invasione israeliana del Libano, i due Paesi tennero colloqui diretti, che portarono alla firma di un’intesa che avrebbe stabilito relazioni. L’accordo non fu mai ratificato. L’annuncio di Netanyahu è arrivato pochi giorni dopo il primo anniversario dell’inizio di un fragile cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Cessate il fuoco che ha posto fine a oltre un anno di ostilità scoppiate dopo che il gruppo militante aveva lanciato attacchi a sostegno del suo alleato palestinese Hamas. Israele ha ripetutamente bombardato il Libano nonostante la tregua, affermando di prendere di mira membri e infrastrutture di Hezbollah per impedire al gruppo di ricostruire le sue capacità militari.
Secondo un piano approvato dal governo, l’esercito libanese sarebbe pronto a smantellare l’infrastruttura militare di Hezbollah a sud del fiume entro la fine dell’anno, prima di attaccare il resto del Paese. Ritenendo insufficienti gli sforzi libanesi, Israele ha comunque intensificato i suoi attacchi nelle ultime settimane. Secondo l’emittente pubblica israeliana Kan, Israele si starebbe preparando a una “significativa escalation” con Hezbollah, ritenuta “inevitabile” nonostante gli sforzi di Washington. In occasione dell’anniversario della tregua, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver condotto circa 1.200 “attività mirate” e di aver “eliminato più di 370 terroristi” di Hezbollah, Hamas e altri gruppi palestinesi durante il cessate il fuoco.



