venerdì, Giugno 20, 2025
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Individuati gli habitat dove prosperano le api

AGI – Il declino globale delle popolazioni di api selvatiche è allarmante. I paesaggi caratterizzati da agricoltura intensiva offrono a malapena habitat adatti. Spesso gli sforzi locali isolati non sono sufficienti a contrastare questa perdita. Ora, i ricercatori delle Università di Gottinga e Halle dimostrano che la combinazione di determinate misure agricole e ambientali a livello paesaggistico può offrire una maggiore protezione per le api selvatiche. I loro risultati mostrano che l’agricoltura biologica combinata con habitat naturali pluriennali, come prati coltivati con piante perenni e di lunga durata, è particolarmente efficace. Questi due tipi di habitat insieme ospitano significativamente più api selvatiche di quanto non facciano ciascuno da solo. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Applied Ecology.

I ricercatori hanno analizzato l’impatto di tre misure ambientali su larga scala in 32 paesaggi agricoli: la creazione di terreni agricoli biologici; aree coltivate con fiori che sbocciano annualmente; e habitat quasi naturali con piante che ritornano anno dopo anno. Ciò ha permesso loro di determinare in che modo diverse combinazioni di habitat influenzassero l’abbondanza di api selvatiche e la diversità delle specie. Hanno scoperto che non tutte le combinazioni di habitat hanno lo stesso successo.

I risultati mostrano che molte api selvatiche traggono i maggiori benefici da una combinazione di agricoltura biologica e habitat perenni e quasi naturali. Questo è particolarmente vero per le specie di api selvatiche diverse dai bombi. Il motivo: le aree si completano a vicenda offrendo diverse fonti di cibo e siti di nidificazione per periodi di tempo più lunghi. I bombi, d’altra parte, traggono beneficio sia dalle aree di agricoltura biologica che dagli habitat quasi naturali, indipendentemente dalla loro presenza contemporanea nel paesaggio.

Una combinazione meno efficace, tuttavia, è quella tra terreni agricoli biologici e aree ricche di piante che fioriscono annualmente. Questi habitat offrono fiori simili come fonte di cibo allo stesso tempo, ma nessuna varietà aggiuntiva, il che significa che gli aspetti positivi non aumentano i benefici complessivi per le api. “I nostri risultati dimostrano che un mix ben progettato di tipologie di habitat è fondamentale. Quando le aree si completano a vicenda in termini di risorse alimentari e di nidificazione, possono supportare una gamma più ampia di specie di api selvatiche”, spiega Kathrin Czechofsky, ricercatrice di dottorato in Agrobiodiversità Funzionale e Agroecologia presso l’Università di Gottinga. La dottoressa Annika Hass, ricercatrice principale del progetto ComBee, aggiunge: “Questo studio offre importanti indicazioni per definire le misure future per l’agricoltura e l’ambiente. Evidenzia il valore di una pianificazione coordinata su scala paesaggistica”. 

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