AGI – “La recente intervista al Cardinale Parolin, sebbene sicuramente ben intenzionata, rischia di minare gli sforzi per porre fine alla guerra a Gaza e contrastare il crescente antisemitismo”. Lo ha scritto l’ambasciata d’Israele presso la Santa Sede su X, criticando l’intervista rilasciata ieri dal segretario di Stato del Vaticano. “Si concentra sulla critica a Israele, trascurando il continuo rifiuto di Hamas di rilasciare gli ostaggi o di porre fine alla violenza. Ciò che più preoccupa è l’uso problematico dell’equivalenza morale laddove non è pertinente”, si legge nel post.
In particolare, nel messaggio si cita “l’applicazione del termine ‘massacro’ sia all’attacco genocida di Hamas del 7 ottobre sia al legittimo diritto di Israele all’autodifesa”. “Non esiste equivalenza morale tra uno Stato democratico che protegge i propri cittadini e un’organizzazione terroristica intenzionata a ucciderli”, ha sottolineato l’ambasciata israeliana, augurandosi che “le dichiarazioni future riflettano questa importante distinzione”.
Cosa ha detto Parolin
Parolin, nell’intervista aveva affermato che “la nascita di uno Stato palestinese, dopo quanto avvenuto negli ultimi due anni sembra ancora di più valida”. È la via, quella dei due popoli in due Stati, che la Santa Sede ha perseguito fin dall’inizio. Le sorti dei due popoli e dei due Stati sono interconnesse”. Il Segretario di Stato, ha ricordato che la Santa Sede ha riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina dieci anni fa, con un Accordo Globale che “supporta pienamente una risoluzione giusta, comprensiva e pacifica della questione della Palestina, in tutti i suoi aspetti, in conformità al diritto internazionale e a tutte le pertinenti risoluzioni dell’Onu. Al contempo – ha sottolineato -, sostiene uno Stato di Palestina che sia indipendente, sovrano, democratico e praticabile, inclusivo della Cisgiordania, di Gerusalemme Est e di Gaza. Il medesimo accordo individua questo Stato non in opposizione ad altri, ma capace di vivere fianco a fianco dei suoi vicini, in pace e in sicurezza”. Il cardinale ha poi espresso preoccupazione per le decisioni israeliane in merito al riconoscimento. “Guardiamo con soddisfazione al fatto che diversi Paesi del mondo abbiano riconosciuto lo Stato di Palestina. Ma non possiamo non notare con preoccupazione – ha aggiunto Parolin – che le dichiarazioni e le decisioni israeliane vanno in una direzione opposta e, cioè, intendono impedire per sempre la possibile nascita di un vero e proprio Stato palestinese“.