venerdì, Ottobre 11, 2024
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Israele prepara l’offensiva di terra in Libano, “ma sarà limitata”

AGI – Continua lo scambio di fuoco tra Israele ed Hezbollah, mentre si susseguono gli appelli alla de-escalation, ma lo scenario di un’operazione di terra israeliana in Libano si fa sempre più concreto. Lo Stato ebraico ha comunicato agli Usa che si tratterà di una campagna limitata, concentrata sullo sgombero delle infrastrutture del gruppo sciita filo-iraniano lungo il confine per rimuovere la minaccia alle comunità israeliane, ha riferito il Washington Post, mentre per il Wall Street Journal negli ultimi giorni forze speciali hanno compiuto raid mirati nei tunnel di Hezbollah lungo il confine.

 

Dal Libano si è fatto sentire il vice segretario di Hezbollah, Naim Qassem, possibile successore del leader ucciso Hassan Nasrallah, oltre all’altro, più ‘papabile’, Hashem Safieddine. “In caso di un’incursione terrestre israeliana siamo pronti. Il nemico non raggiungerà i suoi obiettivi”, ha assicurato. “Continueremo con il nostro piano. Vinceremo, proprio come abbiamo vinto nel nostro confronto con Israele nel 2006”, ha aggiunto, ribadendo le accuse anche nei confronti degli “Stati Uniti, partner di Israele attraverso un supporto militare culturale, politico, finanziario illimitato”.

Biden chiede un “cessate il fuoco ora”

Da parte sua Washington lavora per scongiurare l’allargamento del conflitto nella regione: l’amministrazione Biden teme un attacco dall’Iran in seguito all’uccisione di Nasrallah e sta lavorando con Israele per la difesa, ha fatto sapere la Cnn. Parallelamente, ha avvertito Teheran che se nei prossimi giorni attaccasse direttamente lo Stato ebraico, la risposta questa volta sarebbe più ampia e imponente rispetto ad aprile, quando la Repubblica islamica lanciò centinaia di missili e droni contro Israele. Ai giornalisti che gli hanno chiesto la sua posizione su una incursione di terra limitata in Libano, lo stesso Biden ha risposto: “Sono più preoccupato di quanto possiate immaginare e vorrei che si fermassero. Dovremmo avere un cessate il fuoco ora”.

 

L’Iran non lascerà senza risposta nessuno degli “atti criminali” di Israele e “taglierà mani e piedi” a coloro che attaccano il Paese, ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani. Salvo poi aggiungere che Teheran non schiererà combattenti in Libano e Gaza, i quali “hanno la capacità e il potere di affrontare l’aggressione del regime sionista”. Del resto, ha continuato, “non abbiamo ricevuto alcuna richiesta e sappiamo che non hanno bisogno dell’aiuto delle nostre forze”.

Il premier libanese incontra il ministro degli Esteri francese

A Beirut, il premier Najib Mikati ha incontrato il nuovo ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, il primo diplomatico occidentale di alto livello a visitare la capitale libanese dall’intensificarsi degli attacchi israeliani. Il capo del Quai d’Orsay ha nuovamente esortato Israele a non intraprendere alcuna invasione via terra del Libano, aggiungendo che la Francia intensificherà il suo sostegno all’esercito libanese. “La chiave della soluzione è porre fine all’aggressione israeliana contro il Libano e riprendere l’appello lanciato da Stati Uniti e Francia, con il sostegno dell’Unione europea e dei Paesi arabi e stranieri, a favore di un cessate il fuoco”, gli ha fatto eco il leader libanese, sottolineando che “la priorità è l’attuazione della risoluzione Onu 1701”, che mise fine alla guerra del 2006 tra Israele e Hezbollah. A questo proposito, Mikati si è detto pronto a schierare l’esercito nel sud del Paese.

 

Proprio l’attuazione di tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu è necessaria per un via libera di Israele al cessate il fuoco in Libano, ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, ribadendo che non ci sarà nessuna tregua finché Hezbollah non si sposterà a nord del fiume Litani e non verrà disarmato, come previsto dal testo dell’accordo. “La prossima fase della guerra contro Hezbollah inizierà presto”, ha avvertito il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant.

Il messaggio di Netanyahu agli iraniani

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicato un messaggio video in inglese, rivolgendosi direttamente al popolo iraniano. “Quando l’Iran sarà finalmente libero e quel momento arriverà molto prima di quanto la gente pensi, tutto sarà diverso. I nostri due antichi popoli, il popolo ebraico e il popolo persiano, saranno finalmente in pace. I nostri due paesi, Israele e Iran, saranno in pace”, ha affermato, sostenendo che al regime della Repubblica islamica non importa del suo popolo, e preferisce “sprecare miliardi di dollari in guerre inutili in Medio Oriente” e “in armi nucleari” invece di migliorare le condizioni di vita dei suoi abitanti. Da qui l’esortazione agli iraniani a voltare le spalle ai loro leader. “Israele è con voi”, ha aggiunto Netanyahu.

 

Le forze armate israeliane continuano intanto a bombardare il Libano: oltre a raid nella valle della Beqaa e nel sud, nella notte hanno anche compiuto un attacco al centro di Beirut, uccidendo tre esponenti di spicco del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp), tra cui il leader Nadal Abdel-Alel. Ucciso in un attacco vicino Tiro anche il leader di Hamas in Libano, Fateh Sherif Abu Al-Amin. L’uomo era parallelamente un dipendente dell’Unrwa, ma era stato “messo in congedo amministrativo senza retribuzione a marzo e sottoposto a un’indagine sulle sue attività politiche”, ha fatto sapere l’agenzia Onu per i palestinesi.

 

Oltre ai razzi sulla Galilea, Hezbollah ha rivendicato di aver usato per la prima volta contro Israele un missile balistico antinave Nour, sparato contro la comunità di Kfar Giladi, vicino al confine con il Libano. Intanto, dallo Yemen, i ribelli Houthi hanno annunciato che intensificheranno le operazioni militari contro lo Stato ebraico, all’indomani dell’attacco dell’Idf su obiettivi del gruppo filo-iraniano che ha causato cinque morti e 57 feriti.

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