martedì, Ottobre 7, 2025
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Italia-Israele, clima teso a Udine. Gattuso: “Non si respira una bella aria”

AGI – “Non si respira una bella aria“: il ct Rino Gattuso sintetizza cosi’ il clima attorno alla partita Italia-Israele in programma a Udine il 14 ottobre, alle 20,45. La città friulana sarà blindata, tra timori per le manifestazioni Pro Pal e il rischio di attentati.

E lo stadio Bluenergy resterà in larga parte vuoto: soltanto 4mila i biglietti venduti a fronte di una capienza cinque volte maggiore. È il segnale che, tra la paura di disordini e la volontà di boicottare una sfida che pure potrebbe essere decisiva per la qualificazione degli azzurri ai mondiali del 2026, in molti hanno rinunciato a tifare per la Nazionale.

 

In tribuna ci sarà il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ma non il sindaco del capoluogo friulano, Alberto Felice De Toni, che aveva chiesto il rinvio della partita e ha fatto sapere che parteciperà invece “alla veglia serale di preghiera per la pace, presieduta dall’Arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba”, in programma nel pomeriggio dalle 18 alle 20.

 

“Ai miei giocatori”, ha spiegato il ct Rino Gattuso, “non farò alcun messaggio speciale se non lavorare bene e cercare di non farsi influenzare da tutto ciò che viene fuori”.

 

“Non si respira una bella aria, le pressioni sono tante”, ha ammesso, “ed è un dato di fatto che a Udine ci sarà pochissima gente: la capisco e comprendo la preoccupazione, come ho già detto più volte mi fa male al cuore vedere quanto sta accadendo pero’ noi questa partita dobbiamo giocarla senno’ perdiamo 3-0. Ci saranno 5000 persone dentro lo stadio e 10.000 fuori, avremmo preferito un clima diverso, come quello respirato a Bergamo un mese fa”.

 

Le autorità italiane sono al lavoro per garantire ai calciatori israeliani un’accoglienza sicura ma discreta: la nazionale ospite sarà scortata fin dall’arrivo blindato all’aeroporto di Ronchi dei Legionari e durante il trasferimento diretto in una struttura segreta. Era anche circolata la notizia che ci sarebbero stato agenti del Mossad a proteggere la spedizione ma il Dipartimento di pubblica sicurezza ha smentito “la presenza di servizi di intelligence stranieri a Udine”. 

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