domenica, Settembre 7, 2025
spot_imgspot_imgspot_imgspot_img

La Bce giovedì non taglierà i tassi

AGI – La BCE non modificherà i tassi nella riunione della prossima settimana, in programma giovedì 11 settembre, e resterà alla finestra, senza sbilanciarsi troppo sulle sue prossime mosse, anche se l’opinione degli esperti è che li lascerà così come sono, con il tasso sui depositi al 2% e quello di rifinanziamento al 2,15%, fino alla fine dell’anno. 

La Banca Centrale Europea ha terminato di tagliare i tassi di interesse, poiché le prospettive economiche stabili e l’inflazione prossima all’obiettivo, secondo la maggior parte degli analisti, mettono la banca centrale in una posizione di comfort. Il mese scorso gli economisti erano divisi sulla possibilità di ulteriori riduzioni dei tassi, ma i dati recenti hanno cambiato il sentiment.

Fine dei tagli ai tassi d’interesse

L’inflazione resta vicina al target del 2% della BCE, l’economia continua a mostrare resilienza e la disoccupazione è ai minimi storici. Ciò è in contrasto con la Federal Reserve statunitense, che sta soppesando il rischio di un’inflazione più elevata rispetto a un mercato del lavoro in indebolimento, mentre si trova ad affrontare seri dubbi sulla sua indipendenza. Diversi membri del Consiglio direttivo della BCE, tra cui la presidente Christine Lagarde, hanno espresso preoccupazione per l’erosione dell’indipendenza della Fed, ma è improbabile che ciò influisca sulla politica della banca centrale della zona euro, almeno per ora.

Previsioni degli economisti 

Da un sondaggio Reuters dell’1-4 settembre, una forte maggioranza di economisti (66 su 69) ha previsto che la BCE, che ha tagliato il tasso sui depositi di un totale di 200 punti base tra giugno 2024 e giugno 2025, manterrà il tasso al 2% giovedì 11 settembre per la seconda riunione consecutiva. “La BCE ha ormai concluso il suo lavoro e resterà seduta per un po’. Non c’è alcuna pressione per allentare la pressione a questo punto”, commenta Claus Vistesen, capo economista dell’Eurozona di Pantheon Macroeconomics. “L’inflazione è ora vicina al target – aggiunge – e la disoccupazione è ancora ai minimi storici. Si tratta di un atterraggio morbido. In un contesto del genere, è del tutto naturale che la banca centrale colga l’occasione per fare un passo indietro e aspettare”.

Aspettative sull’inflazione e crescita economica

Risultato: quasi il 60% degli economisti, 40 su 69, prevede che la BCE manterrà invariati i tassi quest’anno, mentre una leggera maggioranza (33 su 58) prevede che il tasso di rifinanziamento raggiungerà il 2% o un livello superiore entro la fine del 2026. L’inflazione è leggermente aumentata ad agosto, attestandosi al 2,1%, ma rimane vicina all’obiettivo della BCE. Le medie dei sondaggi suggeriscono che l’inflazione si manterrà attorno a quel livello almeno fino al 2028. Si prevede che l’economia dell’Unione crescerà dell’1,2% quest’anno e dell’1,1% l’anno prossimo, prima di accelerare all’1,4% nel 2027, rimanendo sostanzialmente invariata da giugno. Le speranze di un imminente sostegno fiscale, in particolare da parte della Germania, corroborano questa previsione, mentre i dazi Usa, fissati al 15%, incideranno sicuramente sui prezzi e sulla crescita, anche se ancora è difficile quantificare il loro impatto. Anche l’instabilità politica in paesi come Francia e Spagna offusca le prospettive, ma al momento non è quantificabile. E questo spiega perché Lagarde e la BCE resteranno strettamente “data dependent”.

 ​ Read More 

​ 

VIRGO FUND

PRIMO PIANO