giovedì, Dicembre 4, 2025
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La cannabis light appare e scompare dalla manovra

AGI – FdI ha proposto di far tornare legale la cannabis light, dopo le restrizioni poste dal decreto sicurezza, ma con una tassazione al 40% e l’Agenzia delle Dogane e Monopoli a stabilire le modalità per la vendita. Poi però ha fatto dietrofront dopo un pomeriggio di polemiche. Un emendamento alla manovra di FdI, a firma del senatore Matteo Gelmetti, inserito nell’ultima versione del fascicolo dei segnalati in Commissione Bilancio in Senato, ha riaperto il dibattito tra le forze politiche sull’utilizzo dei derivati della canapa a basso contenuto di THC.

L’obiettivo dell’emendamento, spiega FdI, “è contrastare la diffusione e la vendita di prodotti a base di cannabis light, introducendo una super tassazione al 40%. La proposta non nasconde alcuna volontà occulta di legalizzazione di questi prodotti, come sostenuto da alcuni, ma l’esatto contrario”. Dalle opposizioni la replica del segretario di Più Europa, Riccardo Magi: “È un testacoda di governo e maggioranza, che hanno passato gli ultimi due anni a criminalizzare un settore, una pianta e un prodotto senza alcun effetto stupefacente, perseguitando centinaia di aziende e migliaia di lavoratori”.

Governo a caccia di coperture

Mentre il capogruppo in Senato del M5s Stefano Patuanelli ironizza: “Secondo la destra la cannabis light uccide. Quella tassata al 40% un po’ meno”. Alla fine della giornata fonti parlamentari fanno sapere che il testo verrà ritirato.

Intanto il governo continua a cercare le coperture per le modifiche alla legge di bilancio presentate dai partiti. Serve circa un miliardo, la metà potrebbe arrivare dall’accordo con banche ed assicurazioni per ampliare il loro contributo alla manovra. L’intesa è fatta? “Sì, credo di sì. Adesso però si tratta di scriverle, non è facile: dobbiamo passare dall’accordo alla scrittura”, spiega il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.

I livelli essenziali di prestazione (Lep)

Altro fronte di tensione tra maggioranza e opposizioni è la presenza nel testo base uscito del Cdm dell’avvio dei Lep, i livelli essenziali di prestazione. Il Pd ne chiede il ritiro, sulla scorta dei pareri contrari depositati in Commissione dai rappresentanti degli enti locali. “Abbiamo dato la disponibilità alle opposizioni di un’audizione del ministro Calderoli. I Lep sono un tema importante, che non può essere stralciato. C’è una questione di importanza politica e di urgenza”, chiarisce Ciriani.

Le riserve auree della Banca d’Italia

Resta sul tavolo anche l’emendamento presentato da FdI per chiedere che “le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono al Popolo Italiano” nonostante i dubbi espressi dalla Bce che valuta “non chiara la finalità concreta” del testo invitando le autorità italiane “a riconsiderare la proposta” anche per “preservare” l’indipendenza della banca centrale. Si attende una possibile riformulazione da parte del Tesoro.

Proroga di Opzione Donna

Oggi intanto è arrivata una nuova formulazione da parte di FdI dell’emendamento per prorogare Opzione Donna, la misura per l’accesso anticipato alla pensione con determinati requisiti: il testo era stato ritenuto non ammissibile per assenza di coperture. Il nuovo testo propone la proroga al 31 dicembre 2025 del termine entro il quale vanno maturati i requisiti – 35 anni di anzianità contributiva e almeno 61 anni d’età, che scende di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due – per accedere alla pensione anticipata. L’emendamento allarga la platea, chiedendo di includere sia le lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi sia quelle disoccupate dopo licenziamento, dimissioni o risoluzione consensuale o per scadenza del lavoro a tempo determinato.

Anticipazioni stipendi per lavoratori Usa

La Lega invece chiede anticipazioni degli stipendi per i lavoratori civili italiani impiegati presso installazioni militari degli Stati Uniti d’America presenti sul territorio nazionale in caso di shutdown negli Usa tramite garanzie pubbliche a favore degli istituti di credito nei casi di comprovato ritardo dei pagamenti.

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