AGI – I primi sei mesi dell’anno si sono caratterizzati da una crescita della domanda di mutui immobiliari da parte delle famiglie italiane in doppia cifra, con picchi nel mese di gennaio e aprile che hanno fatto segnare rispettivamente +26,8% e 25,8%. Nel primo semestre 2025, le richieste di mutui segnano un +20% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, valore influenzato positivamente dal fenomeno delle surroghe (+63,2% nel I trimestre rispetto al I trimestre 2024), favorite dalla riduzione dei tassi. Queste le principali evidenze dell’analisi del Barometro CRIF.
“Nel 2025 si prevede una crescita cauta da parte delle famiglie sul ricorso al credito, che, seppur con un potere d’acquisto non ancora pienamente ristabilito, torneranno a finanziare progetti di vita di lungo periodo. Le banche manterranno un approccio prudente, privilegiando la sostenibilità del debito e il controllo del rischio, anche se la politica monetaria dovesse rallentare la fase espansiva. Ci aspettiamo una stabilizzazione della qualità del credito, con tassi di default che resteranno su livelli molto bassi, ben inferiori a quelli delle precedenti crisi. Sebbene gli oneri finanziari si mantengano superiori alla media pre-Covid, la diffusione dei mutui a tasso fisso, un indebitamento familiare contenuto e la presenza di riserve di liquidità saranno fattori chiave per contenere eventuali tensioni. Questa resilienza, anche in un contesto globale fortemente instabile, è un segnale positivo per il mercato”, commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.
Durata e importi: i numeri del Barometro CRIF
Per quanto riguarda la distribuzione per fascia di importo, nel I semestre del 2025 oltre il 60% delle richieste di mutuo si concentra su importi compresi tra 100.000 e 300.000 euro. Dall’analisi della distribuzione delle richieste per durata, emerge che la classe tra i 25-30 anni raccoglie il 41,6% del totale. In generale, oltre 9 richieste su 10 prevedono piani di rimborso superiori ai 15 anni, a conferma della propensione delle famiglie a privilegiare soluzioni diluite nel tempo.
Infine, per quanto riguarda la classe di età, sono le fasce tra 25-34 e 35-44 anni a rappresentare la fetta principale con il 62,9%, seguite dalla fascia tra i 45-54 anni con il 22%. Gli over 55 raccolgono una fetta pari al 9,7%.