AGI – I Dallas Mavericks hanno scelto Cooper Flagg come prima scelta assoluta al Draft NBA. Flagg, ala di 18 anni originaria di Newport, Maine, arriva a Dallas dopo una stagione da protagonista assoluto a Duke, dove ha guidato la squadra fino alle Final Four NCAA e si è portato a casa il premio di Naismith College Player of the Year, riconoscimento mai vinto da un freshman dai tempi di Zion Williamson nel 2019.
Come ricorda The Athletic, Flagg ha chiuso la sua unica annata al college con una media di 19,2 punti, 7,5 rimbalzi, 4,2 assist, 1,4 recuperi e 1,4 stoppate a partita, partendo titolare in 37 delle 39 gare stagionali (ha saltato due partite per un infortunio alla caviglia durante il torneo ACC). Sotto la sua leadership, Duke ha collezionato un record di 35 vittorie e 4 sconfitte. Nel torneo NCAA ha firmato una delle prestazioni più impressionanti di sempre per una matricola: 30 punti, 7 assist, 6 rimbalzi e 3 stoppate contro Arizona agli ottavi, diventando il primo freshman nella storia a mettere insieme almeno 25 punti, 5 rimbalzi e 3 stoppate in una partita di March Madness (il torneo a eliminazione diretta del mondo universitario americano).
La scelta di Flagg da parte dei Mavericks è figlia anche di un vero e proprio “miracolo” della lotteria: Dallas aveva appena l’1,8% di possibilità di ottenere la prima scelta assoluta. Non era mai successo dal 1985 che la franchigia riuscisse a scalare così il draft. Flagg non è solo talento puro: si è sempre confrontato con avversari più grandi e ha già mostrato di poter reggere la pressione, impressionando anche la nazionale USA alle selezioni pre-Olimpiadi.
Un giocatore già pronto
È sempre The Athletic a spiegare come Flagg rappresenti oggi il prototipo dell’ala moderna: 2,03 metri, longilineo, rapidissimo di piedi, ottimo difensore, capace di segnare da fuori ma anche di inventare per i compagni. Il suo basket è già “NBA-ready”, ma il vero valore aggiunto è che entrerà subito in una squadra che punta a vincere, guidata dai veterani Anthony Davis (32 anni) e Kyrie Irving (33).
Non è il classico rookie destinato a collezionare sconfitte in una squadra in ricostruzione: Dallas vuole subito competere, e Flagg dovrà imparare, adattarsi e trovare il suo spazio in un contesto di altissimo livello. “Non vedo l’ora di imparare da giocatori di questo calibro, sarà un’esperienza incredibile”, ha detto Flagg, che avrebbe potuto essere escluso da questo draft se fosse nato solo 11 giorni più tardi.
I nuovi Dallas senza Doncic
Dietro questa scelta c’è anche il nuovo corso della franchigia dopo la discussa trade di febbraio: Dallas ha sacrificato Luka Doncic (25 anni) spedendolo ai Los Angeles Lakers in cambio di Anthony Davis, Max Christie e una prima scelta. Una mossa che ha diviso la tifoseria ma che il GM Nico Harrison ha difeso spiegando che “la difesa fa vincere i titoli”. Flagg, con le sue doti difensive e il suo potenziale a tutto campo, è la perfetta incarnazione di questa filosofia.
Al centro delle speculazioni anche il futuro di Jason Kidd: l’allenatore, accostato ai Knicks nelle ultime settimane, resta sulla panchina di Dallas, almeno per ora. Flagg ha detto di non aver avuto “conferme ufficiali” sulla sua permanenza, ma di aver già discusso con Kidd su come verrà impiegato: “Mi darà la palla in mano, mi lascerà esprimermi”, ha dichiarato a ESPN.
Flagg compirà 19 anni prima di dicembre, ma il suo gioco è già da professionista navigato. E a Dallas si aspettano che possa avere un impatto immediato su entrambi i lati del campo. Per la NBA, Flagg è molto più che una scommessa: è la risposta a un nuovo ciclo che punta tutto sulla versatilità, sulla difesa e sulla capacità di incidere da subito. La pressione c’è, ma il contesto è ideale per vederlo crescere: niente più scuse, Dallas vuole subito vincere e Flagg potrebbe essere una delle chiavi per riuscirci.