mercoledì, Luglio 9, 2025
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La potenza nascosta dei motori degli aerei e la tragedia di Orio al Serio

AGI – I motori a turboventola degli aerei una volta accesi sono come una calamita che può attirare qualunque oggetto o persona gli finisca davanti: se il motore è al minimo si può essere spostati già a quattro metri e risucchiati del tutto da un metro, ma se il regime è alto diventa rischioso stare anche solo a 10 metri di distanza. La velocità dell’aria davanti a un motore di aereo supera i 150 km orari a un metro di distanza: il pericolo è rappresentato dalla ventola anteriore (il “fan”) che inghiotte aria che verrà mescolata con il carburante e poi accesa nella camera di combustione.

“Il risucchio di un motore turbo-fan, che è la tipologia di motori montati sui comuni jet, è impressionante: in casi estremi può risucchiare addirittura un carrello portacontainer”, spiega Fabrizio S. Bovi, pilota, esperto di aeronautica e coordinatore del Gruppo Scienze Aeronautiche per l’Unione Giornalisti Italiani Scientifici (UGIS) commentando la tragedia di Orio al Serio.

Nello scalo bergamasco l’uomo sarebbe stato risucchiato dai motori di un Airbus 319 della Volotea, aereo che era in fase di push-back (retromarcia) per raggiungere la bretella di rullaggio.

“I protocolli di sicurezza negli aeroporti in relazione al potere di aspirazione dei motori degli aerei sono molto rigorosi”, continua Bovi, “innanzi tutto l’area dove sono gli aerei cosiddetta airside o ‘sterilè è inibita ai non addetti, e all’interno della stessa area vi sono spazi delimitati dove non si può stare per nessuna ragione proprio per evitare le possibili conseguenze o di un risucchio o della forza di spinta dell’aria calda che emerge dal motore. E il potere di aspirazione di questi motori è tale che le piste vengono spazzate continuamente per evitare la presenza del cosiddetto FOD ovvero di pietrisco, bulloni o altro che potrebbe essere aspirato. Non è un caso che gli aerei russi che si trovano a dover operare su piste in pessimo stato abbiano i motori molto rialzati proprio per evitare che il risucchio comporti l’aspirazione di materiale pericoloso”.

“Detto questo”, conclude Bovi, “la domanda più importante che bisogna ora porsi in relazione all’incidente di Orio al Serio è come esattamente questa persona sia riuscita a superare i controlli dell’airside che dovrebbero impedire situazioni del genere. Oggi probabilmente si è trattato di un suicida, domani potrebbe essere qualcuno con intenti decisamente peggiori”. 

 

 

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