AGI – La Tunisia si conferma crocevia di culture e credenze, dove le tradizioni religiose convivono e talvolta convergono, offrendo un esempio di dialogo interreligioso e interculturale. È quanto emerge dai recenti reportage di Giada Frana, direttrice del settimanale online “L’altra Tunisia”, che racconta ad Agenzia Nova la sua esperienza, offrendo una prospettiva privilegiata su eventi che, come lei stessa spiega, “non sono solo manifestazioni di fede, ma veri e propri momenti di scambio culturale”.
Giada Frana ha partecipato per la terza volta alla processione della Madonna di Trapani a La Goulette, quartiere storico di Tunisi. “L’evento, pur essendo di origine cristiana, attrae un pubblico eterogeneo che dimostra la curiosità e l’apertura della popolazione locale e non solo”, ha affermato Frana. “È sempre emozionante partecipare a una cerimonia del genere, soprattutto in un Paese a maggioranza musulmana”, ha commentato la direttrice, aggiungendo che “la partecipazione è stata numerosa, con una forte presenza di fedeli subsahariani, ma anche di italiani, alcuni dei quali giunti appositamente da altre città come Nabeul”.
La devozione alla Madonna di Trapani risale alla comunità italiana e siciliana insediatasi a La Goulette alla fine del XIX secolo. Una chiesa fu costruita tra il 1848 e il 1872 grazie a una donazione di terreni da parte di Ahmed Bey. Inizialmente fu dedicata a San Fedele e Sant’Agostino e suddivisa in cappelle per francesi, maltesi e italiani: tra queste, una cappella è dedicata alla Madonna di Trapani. La processione, organizzata in occasione della festa dell’Assunta, il 15 agosto, consisteva nell’uscita della statua della Vergine portata dai fedeli, percorrendo le vie di La Goulette fino al mare, accompagnata da musica, fuochi d’artificio e concerti. Con l’esodo della comunità italiana negli anni ’60 e la crisi post-indipendenza, la tradizione fu interrotta intorno al 1964. Dopo oltre mezzo secolo di sospensione, la processione è stata ripristinata nel 2017, inizialmente nel cortile dell’omonima chiesa, ma ha gradualmente riacquistato visibilità nel corso degli anni, estendendosi nuovamente verso l’esterno, in quello che un tempo era il quartiere siciliano.
Quest’anno, la processione (conosciuta localmente come Khorja el Madonna) ha riunito centinaia di fedeli, che hanno portato una statua della Vergine Maria ricoperta di fiori. L’evento ha visto una significativa partecipazione musulmana, a testimonianza della tolleranza religiosa in Tunisia, sebbene con alcune restrizioni volte a garantire la sicurezza e il corretto svolgimento della processione. Mentre in precedenza la statua era esposta solo nel cortile, quest’anno la processione è tornata nel suo quartiere, con meno restrizioni per chi desiderava entrare e uscire dalla piazza della chiesa rispetto agli anni precedenti.
Oltre alla festività cristiana, la Tunisia ospita un’altra importante celebrazione: la processione sufi Kharja (o Kharja Aïssaouia), che si è svolta nei giorni scorsi. La cerimonia, guidata da gruppi sufi dei quartieri di Sidi Bou Saïd e Ariana, nella Grande Tunisi, si svolge ogni agosto, ma senza una data fissa. Si tratta di una processione mistica organizzata ogni anno dalle confraternite sufi in onore di un santo tunisino (sidi).