mercoledì, Febbraio 12, 2025
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La schiacciante vittoria dei laburisti in Gran Bretagna

AGI – Vittoria schiacciante dei laburisti, come ampiamente previsto, in Gran Bretagna. Secondo i primi exit poll avrebbero conquistato 410 seggi contro i 131 dei Tories. Seguono i Liberaldemocratici con 61, SNP con 10, Reform UK con 13, Plaid Cymru con 4 e i Verdi con 2. Secondo i primi rilevamenti, quindi, i conservatori sarebbero vicini alla loro più pesante sconfitta elettorale di sempre, nel 1906, quando conquistarono 156 seggi su 670 alla Camera dei Comuni. Keir Starmer, leader dei Labour, si appresta a diventare primo ministro. 

 

Exit Poll Ipsos commissionato da BBC, Sky e ITV#ElezioniRegnoUnito pic.twitter.com/mRwyLmtwHE

— Youtrend (@you_trend)
July 4, 2024

 

Il principale partito di opposizione laburista del Regno Unito sembra quindi destinato a porre fine a 14 anni di governo conservatore di destra, segnati da austerità finanziaria, divisione e scandali per la Brexit. Alla chiusura dei seggi alle 22 (23 in Italia), il sondaggio per le emittenti britanniche ha suggerito che i laburisti di centro-sinistra avrebbero conquistato 410 seggi nella Camera dei Comuni da 650 posti, mentre i Tories (conservatori) ne avrebbero ottenuti solo 131.

 

 

 

 

In un’altra spinta per i centristi, l’opposizione più piccola dei liberaldemocratici otterrebbe 61 seggi, mentre il partito anti-immigrazione Reform UK di Nigel Farage potrebbe ottenerne 13. Lo spoglio delle schede elettorali era in corso in tutto il Paese e i risultati ufficiali sono attesi tra giovedì e venerdiì con il leader laburista Keir Starmer in corsa per sostituire Rishi Sunak come primo ministro. Secondo il sistema elettorale britannico “first-past-the-post”, un partito ha bisogno di 326 seggi per ottenere la maggioranza in Parlamento. Dopo una notte insonne di conteggi e dichiarazioni, il vincitore dovrebbe incontrare il re Carlo III, che chiederà al leader del partito più grande di formare un governo.

 

 

La conferma del risultato sarebbe il coronamento di una straordinaria ascesa al potere per Starmer, 61 anni, eletto per la prima volta come membro del Parlamento nel 2015. L’ex avvocato per i diritti umani e procuratore capo è stato eletto leader laburista all’inizio del 2020, succedendo al veterano di sinistra Jeremy Corbyn, che ha perso con una valanga di voti contro Boris Johnson nel 2019. Da allora ha riportato il partito al centro, rendendolo più eleggibile ed eliminando le lotte ideologiche e l’antisemitismo che gli avevano fatto perdere consensi.

 

Negli ultimi due anni i sondaggi hanno dato ai laburisti un vantaggio costante di 20 punti sui conservatori, che una campagna elettorale poco brillante non è riuscita a modificare. Questo ha dato un’aria di inevitabilità a una vittoria laburista e grandi aspettative che il partito possa mantenere la sua promessa di cambiare in meglio le sorti del Paese. Starmer, figlio di un operaio e di un’infermiera, ha promesso “un decennio di rinnovamento nazionale”. Ma la sua lista di cose da fare è enorme: la crescita economica è anemica, i servizi pubblici sono sovraccarichi e sottofinanziati dopo quasi dieci anni e mezzo di tagli e le famiglie sono sottoposte a una forte pressione finanziaria. Il leader laburista ha anche promesso il ritorno dell’integrità politica, dopo un periodo caotico di cinque primi ministri Tory, di cui tre in quattro mesi. I suoi primi giorni in carica saranno molto impegnativi: la prossima settimana rappresenterà la Gran Bretagna alla conferenza della Nato a Washington, poi ospiterà i leader europei nel corso del mese in un vertice nel sud dell’Inghilterra. 

 

 

 

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