lunedì, Novembre 3, 2025
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La torre medievale di Roma che Petrarca definì “unica al mondo”

AGI – La Torre dei Conti parzialmente crollata a Roma è nota anche come Torre Maggiore o Torre Secura e risale al IX secolo. È un bell’esempio delle case-torri della Roma medievale in cui vivevano famiglie baronali e autorità ecclesiastiche.

Fu infatti fatta ampliare nel 1203 da Papa Innocenzo III per la sua famiglia, i conti di Segni. I 29 metri di altezza attuali costituiscono soltanto il basamento della torre che in origine doveva superare i 50-60 metri ma fu danneggiata da tre terremoti tra il 1348 e il 1644. Francesco Petrarca la definì “unica al mondo”, “Turris illa toto orbe unica”.

 

 

La prima struttura fu eretta nell’858 da Pietro dei Conti di Anagni sui resti di una delle quattro esedre del Tempio della Pace fatto costruire da Vespasiano. Nel ‘200 Papa Innocenzo III la fece ampliare da Marchionne Aretino e rivestire con lastre di travertino provenienti dai Fori Imperiali, poi asportate nel tardo ‘500 per la costruzione di Porta Pia. Doveva essere un simbolo del potere ecclesiastico da cui si proteggevano le processioni papali da San Pietro al Laterano.

A fine ‘600 Papa Alessandro VIII vi fece aggiungere due robusti contrafforti di rinforzo tuttora esistenti ma nei secoli successivi la torre fu abbandonata e usata come fienile e come deposito di carbone. Rimase poi isolata con la distruzione dei vicoli che la circondavano durante gli sventramenti per costruire Via Cavour a fine ‘800 e Via dei Fori Imperiali nel 1930.

La Torre si affaccia su largo Corrado Ricci, dal nome del direttore generale delle Antichità e Belle Arti durante gli scavi di “via dell’Impero”: è la strada che ha preso il posto della vecchia ‘piazza delle Carrette’ così chiamata perché vi facevano sosta i carri al limite del Foro Romano, allora zona di mercato. Nel 1937 la torre fu donata da Mussolini alla Federazione nazionale arditi d’Italia, che vi rimase fino al 1943.

All’interno si trova il salone del Tempio della Pace che nel 1938 fu trasformato in Mausoleo degli Arditi e vi è tuttora sepolto in un sarcofago romano il presidente della federazione, Alessandro Parisi, morto in quello stesso anno in un incidente stradale. 

 

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