martedì, Luglio 15, 2025
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L’Abruzzo in prima linea in Etiopia per la riconversione civile post-conflitto

AGI – Un programma di riconversione civile promosso dalla regione Abruzzo in Etiopia mira ad aiutare ex combattenti, donne e persone vulnerabili a diventare agricoltori e a ricostruire le proprie vite attraverso il lavoro, la formazione e l’imprenditorialità rurale. È questo l’obiettivo del progetto “RESeed – Rural Economic Stimulation and Education for Ethiopia’s Development”, un’iniziativa nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa che mira a promuovere lo sviluppo agricolo e l’inclusione sociale nella regione del Tigray. Si prevede che il progetto durerà 36 mesi e avrà un budget complessivo di oltre 2 milioni di euro, rispondendo alla richiesta dell’Amministrazione regionale provvisoria del Tigray di sostenere la smobilitazione e la riqualificazione professionale di circa 52.000 ex soldati, promuovendo percorsi di vita alternativi attraverso l’agricoltura e l’imprenditoria rurale dopo il conflitto che ha devastato la regione tra il 2020 e il 2022.

 

 

Promosso dalla Direzione Generale della Regione Abruzzo – Servizio Pianificazione Strategica e Cooperazione Territoriale e Internazionale, il progetto è stato approvato e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), secondo quanto previsto dal Piano Mattei. Sarà realizzato da un partenariato internazionale guidato dalla Regione Abruzzo, con il supporto della Fondazione Med-Or, del CIHEAM (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei) di Bari, dell’Amministrazione Regionale Provvisoria del Tigray e del Tigray Agricultural Research Institute (TARI). La Giunta regionale ha affidato il coordinamento tecnico del progetto all’Assessorato all’Agricoltura.

Secondo Emanuele Imprudente, vicepresidente regionale all’agricoltura, con il progetto RESeed l’Abruzzo “mette a disposizione della comunità internazionale il proprio modello di sviluppo agricolo, offrendo competenze sviluppate localmente per supportare la ripresa postbellica e rivitalizzare le aree colpite da conflitti”. Il coinvolgimento del Ministero dell’Agricoltura, ha proseguito il Vicepresidente, dimostra come la cooperazione tecnica e istituzionale possa tradursi in crescita rurale, inclusione e pace. “Siamo orgogliosi che il modello agricolo abruzzese contribuisca a un’iniziativa che pone al centro delle sue preoccupazioni l’occupazione, la formazione e la dignità umana”, ha aggiunto.
 

 

Il piano sarà sviluppato all’interno di un quadro strategico basato sul modello di pianificazione agricola abruzzese, ispirato all’esperienza del Programma di Sviluppo Rurale (PSR), e si concentrerà sulla distribuzione degli input agricoli italiani e sulla promozione di pratiche agronomiche sostenibili. In questo quadro si stanno implementando azioni operative nella regione: un programma completo di formazione professionale per oltre 12.000 beneficiari, la costruzione di sistemi di irrigazione su 50 ettari e il sostegno all’imprenditorialità giovanile attraverso la creazione di microimprese agricole. Questo approccio integrato mira a promuovere l’inclusione sociale, l’autosufficienza alimentare e lo sviluppo economico nelle comunità rurali del Tigray.

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