AGI – L’Italia vanta la più alta aspettativa di vita alla nascita nell’Ue, 84,1 anni al pari della Svezia, ma la carenza di personale e le lunghe liste d’attesa sono una pesante zavorra per il sistema sanitario nazionale: è quanto emerge dal quadro di sintesi nazionale tracciato dal Report Ocse dedicato ai Country Health Profile 2025.
I dati confermano una ripresa dopo il Covid del Servizio sanitario nazionale che però deve affrontare crescenti pressioni dovute all’invecchiamento della popolazione, agli squilibri nella forza lavoro, alle persistenti disparità regionali e alle barriere di accesso.
Liste d’attesa e squilibrio di competenze
I temi più critici sono le lunghe liste d’attesa, che hanno costretto oltre il 7% della popolazione a rinunciare alle cure mediche necessarie nel 2023, e lo squilibrio di competenze: a fronte di un’alta densità di medici (5,4 ogni 1.000 abitanti), c’è carenza di infermieri: 6,9 ogni 1.000 abitanti.
Spesa sanitaria pro capite e copertura pubblica
Il rapporto, pubblicato a circa un mese da quello ‘Health at a Glance’, lamenta che la spesa sanitaria pro capite in Italia è inferiore del 19% alla media Ue. Promossa l’assistenza ospedaliera mentre la copertura pubblica rimane scarsa per le cure ambulatoriali e dentistiche. La spesa a carico dei cittadini rappresenta quasi il 24% della spesa sanitaria, rispetto a una media Ue del 15,5%.
Mortalità e allarme fumo giovanile
Le malattie cardiovascolari e il cancro rappresentano oltre la metà dei decessi, mentre le morti prevenibili si concentrano nel cancro ai polmoni, nel Covid-19 e nella cardiopatia ischemica. C’è poi l’allarme fumo tra i giovanissimi: mentre il fumo tra gli adulti ha raggiunto un livello di poco inferiore al 20%, un preoccupante 27% dei quindicenni ha dichiarato di aver fumato nell’ultimo mese, il terzo tasso più elevato nell’Unione europea.



