giovedì, Luglio 17, 2025
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L’aumento di peso favorisce l’invecchiamento cerebrale

AGI – Un peso corporeo eccessivo, in particolare lo stato di sovrappeso o di obesità, è associato a un invecchiamento accelerato del cervello e a una maggiore atrofia cerebrale, soprattutto tra gli uomini. È quanto emerge dal più ampio studio internazionale condotto finora sul rapporto tra peso corporeo e salute cerebrale. Pubblicato sulla rivista eBioMedicine, lo studio ha coinvolto oltre 46.000 persone in 15 progetti di ricerca.

Tecniche avanzate per analizzare il cervello

I ricercatori hanno utilizzato tecniche di imaging cerebrale e algoritmi di apprendimento automatico per analizzare i casi di individui in sovrappeso o obesi, ma privi di diagnosi di deficit cognitivi. L’obiettivo era capire se l’eccesso di peso possa contribuire silenziosamente all’invecchiamento cerebrale o a una perdita di volume cerebrale simile a quella osservata nella malattia di Alzheimer.

Differenze tra uomini e donne

“Dall’analisi approfondita di questo ampio campione di risonanze magnetiche cerebrali è emerso che c’è una connessione tra lo stato di obesità e l’invecchiamento del cervello: un fenomeno più marcato tra gli uomini che tra le donne, e con effetti che diminuiscono con l’avanzare dell’età”, spiega Filippos Anagnostakis, primo autore dello studio, affiliato ricercatore presso la University of Pennsylvania e la Columbia University, e neolaureato in Medicina dell’Università di Bologna.

Un impatto da non sottovalutare

“I risultati che abbiamo ottenuto – aggiunge il ricercatore – sono un’opportunità preziosa di riflessione: ci invitano a ripensare l’impatto dell’obesità non solo dal punto di vista estetico, ma anche in relazione alla salute cerebrale“. L’obesità è considerata da molti un’epidemia globale del nostro secolo, con stime che indicano che entro il 2025 oltre la metà della popolazione adulta mondiale sarà in sovrappeso o obesa.

Rischi cognitivi e Alzheimer

Inoltre, oggi sappiamo che l’aumento di peso nella vita adulta è associato a un più alto rischio di sviluppare forme di demenza. Si pensa infatti che un elevato indice di massa corporea possa influire sull’integrità del cervello, causando atrofia della sostanza grigia e bianca e colpendo la solidità dei circuiti neurali.

Risultati sorprendenti e differenze di genere

“I dati mostrano che un peso corporeo eccessivo è associato a un invecchiamento accelerato del cervello e a una maggiore atrofia cerebrale, rispetto a chi ha un peso normale: cambiamenti cerebrali che possono assomigliare a quelli osservati nelle fasi iniziali della malattia di Alzheimer“, dice Anagnostakis. “Questo vale in particolare per gli uomini: quelli in sovrappeso mostravano un cervello che appariva ‘più vecchio’ di circa otto mesi, mentre in quelli con obesità l’invecchiamento cerebrale era di circa due anni superiore rispetto ai coetanei con peso normale”.

Donne e cervello: un quadro inatteso

Sorprendentemente, infatti, dall’indagine è emerso che le donne con peso normale mostrano più segni di invecchiamento cerebrale e di atrofia simile a quella dell’Alzheimer rispetto alle donne in sovrappeso e anche rispetto agli uomini con peso normale. “Sappiamo che la differenza di sesso influisce in modo diverso sul rischio di sviluppare forme di demenza, ma restano da capire i percorsi che provocano queste disparità”, commenta Anagnostakis.

Età e meccanismi biologici

Altro elemento centrale è quello dell’età. L’impatto del peso corporeo sull’invecchiamento del cervello si è rivelato infatti più marcato nei soggetti più giovani, mentre tendeva ad attenuarsi con l’avanzare dell’età. Restano ancora da chiarire molti aspetti legati a queste connessioni. Alcuni indizi arrivano dalle analisi proteomiche realizzate dai ricercatori, ovvero lo studio su vasta scala delle proteine. Sono state identificate infatti alcune proteine nel sangue associate sia al peso corporeo che all’invecchiamento cerebrale.

Conclusioni e prospettive future

“L’indagine sulle risonanze magnetiche cerebrali e le analisi proteomiche suggeriscono l’esistenza di meccanismi biologici comuni collegati tanto all’aumento di peso che all’età cerebrale – conferma Anagnostakis – restano però ancora molte incognite da chiarire per mettere in luce queste connessioni e per capire i meccanismi specifici legati alle differenze di sesso“.

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