venerdì, Ottobre 17, 2025
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Lecornu incassa la fiducia e si prepara alla battaglia sul bilancio

AGI – Sebastien Lecornu incassa la ‘fiducia‘ dell’Assemblea Nazionale e si prepara alla battaglia parlamentare sul Bilancio. L’aula ha respinto entrambe le mozioni di censura presentate da La France Insoumise e dal Rassemblement National: le due mozioni non hanno ottenuto i 289 voti necessari a far cadere il governo e si sono fermate rispettivamente a 271 e 144 voti. Passaggio chiave, la decisione dei Socialisti di non votare contro l’esecutivo dopo l’annuncio di Lecornu sul rinvio della contestatissima riforma delle pensioni, bandiera del macronismo, approvata nel 2023 senza voto parlamentare e messa momentaneamente nel cassetto per garantire la sopravvivenza dell’esecutivo.

Lecornu, subito prima del voto, ha parlato di “momento di verità tra l’ordine repubblicano e il disordine”, e ha chiesto ai parlamentari di non “tenere in ostaggio il bilancio”. Ma superato l’ostacolo della ‘sfiducia’ è proprio sull’approvazione della manovra che il Parlamento entra in un terreno inesplorato. Il dibattito sul bilancio inizierà la settimana prossima, Lecornu ha promesso di non ricorrere all’articolo 49.3 della Costituzione, la procedura che consente l’adozione di un disegno di legge senza voto in Assemblea Nazionale, a meno che una mozione di censura non rovesci il governo. L’escamotage costituzionale ha consentito l’adozione di tutti i bilanci dal 2022, ma il passo indietro dell’esecutivo rende l’Assemblea Nazionale un campo di battaglia permanente, dove ciascuna misura dovrà essere negoziata fino all’ultimo articolo. La sinistra radicale degli Insoumis, degli Ecologisti e dei Comunisti, definisce “inaccettabili” i tagli previsti dalla manovra, i Socialisti promettono di “correggere un bilancio molto ingiusto” e “recessivo” e strappare nuove concessioni al governo. “Combatteremo per proteggere i francesi, passo dopo passo, articolo dopo articolo, emendamento dopo emendamento”, assicura Jean-Philippe Tanguy del Rassemblement National. Il blocco macronista è frammentato e la destra moderata dei Repubblicani è alle prese con faide interne che potrebbero ricadere sulla tenuta del governo.

La Francia nel caos: instabilità politica e governi fragili

Lo spettro dell’instabilità incombe sulla Francia dallo scioglimento dell’Assemblea deciso da Emmanuel Macron nel giugno 2024 e non si è ancora dissipato. Dalle elezioni, il Parlamento francese è diviso come non mai nella storia della Quinta Repubblica, con tre blocchi che hanno impedito a ben tre governi di ottenere una chiara maggioranza. Il secondo esecutivo Lecornu – dopo il primo durato appena 14 ore, anche questo un record dall’inizio della Quinta Repubblica nel 1958 – è il quarto in meno di un anno e mezzo e il sesto dalla rielezione di Macron nel maggio 2022. I prossimi mesi saranno un’incognita.

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