lunedì, Agosto 11, 2025
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L’India sotto pressione, l’ultimatum Usa sul petrolio russo

AGI – Interrompere gli acquisti di petrolio russo o affrontare dazi elevati. È l’ultimatum che Washington ha lanciato a Nuova Delhi, che potrebbe avere gravi conseguenze politiche ed economiche sia in patria che all’estero. Il primo ministro indiano Narendra Modi, alla guida della nazione più popolosa del mondo e della quinta economia mondiale, si trova di fronte a decisioni difficili. Donald Trump ha concesso al suo alleato di lunga data, uno dei maggiori importatori di greggio al mondo, tre settimane di tempo per trovare fornitori alternativi.

La scadenza imposta da Trump

Per il presidente Usa la scadenza del 27 agosto è un tentativo di privare Mosca di una fonte di entrate significativa per la sua offensiva in Ucraina. Le imposte del 25% già in vigore raddoppieranno al 50% se l’India non raggiungerà un accordo. “Si tratta di un’imboscata geopolitica con una miccia di 21 giorni“, ha scritto Syed Akbaruddin, ex diplomatico indiano presso le Nazioni Unite, sul quotidiano Times of India.

Reazione di Nuova Delhi

Da parte sua, Nuova Delhi ha bollato la decisione di Washington come “ingiusta, ingiustificata e irragionevole“, mentre Modi – senza menzionare direttamente il presidente degli Stati Uniti – ha affermato che “l’India non scenderà mai a compromessi” sugli interessi dei suoi agricoltori. L’agricoltura impiega un gran numero di persone in India ed è stata un punto di attrito chiave nei negoziati commerciali. Tutto ciò sembra ben lontano dalle iniziali speranze del Paese di un trattamento tariffario di favore dopo che Trump ha dichiarato a febbraio di aver creato un “legame speciale” con Modi. “La resilienza delle relazioni tra Stati Uniti e India è ora messa a dura prova più che in qualsiasi altro momento degli ultimi 20 anni”, ha affermato Michael Kugelman dell’Asia Pacific Foundation of Canada.

Rischi per Modi

Modi rischia una potenziale reazione interna se viene percepito come compiacente con Washington. “L’India deve rimanere ferma e mettere al primo posto i suoi interessi nazionali“, ha scritto l’Indian Express in un editoriale.

L’opposizione in India

politici dell’opposizione, tuttavia, stanno monitorando attivamente la situazione. Mallikarjun Kharge, presidente del Congresso, il principale partito di opposizione, ha avvertito che il governo è “pericolosamente esitante”.

Impatto economico dei dazi

Gli Stati Uniti sono il principale mercato di esportazione dell’India, rappresentando il 18% delle esportazioni e il 2,2% del PIL. Un ulteriore dazio del 25% potrebbe ridurre il PIL dello 0,2-0,4%, rischiando di far scendere la crescita al di sotto del 6% quest’anno.

Settori a rischio

Per ora, le esportazioni indiane di prodotti elettronici e farmaceutici restano esenti da tariffe aggiuntive, ma l’impatto si farebbe sentire a livello nazionale “con le esportazioni ad alta intensità di manodopera come tessutigemme e gioielli in calo”, ha dichiarato alla BBC Priyanka Kishore di Asia Decoded, una società di consulenza con sede a SingaporeRakesh Mehra della Confederazione dell’industria tessile indiana ha definito i dazi una “enorme battuta d’arresto” per gli esportatori tessili indiani, affermando che indeboliranno notevolmente la competitività sul mercato statunitense.

Una scommessa ad alto rischio

Con l’attuale aumento delle tensioni, gli esperti hanno definito la decisione di Trump una scommessa ad alto rischio.

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