domenica, Ottobre 13, 2024
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L’intelligenza artificiale contro i disturbi alimentari, è italiana la prima app (VIDEO)

AGI – L’intelligenza artificiale come motore per lo sviluppo sostenibile della società con ricadute concrete e positive anche in mondi sempre più sofferenti, primo fra tutti la sanità. È il messaggio condiviso che arriva dalla sala Caduti di Nassirya del Senato lanciato da esperti della galassia dell’innovazione e da parlamentari (da FdI al Pd) riuniti per il lancio di “mySMART Diary“, ovvero diario alimentare digitale. Si tratta di una web app – la prima a livello internazionale – realizzata dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale a supporto di psicologi, psichiatri e neuropsichiatri infantili per migliorare la condizione dei pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare (DCA).

 

L’applicazione – da domani sarà attiva nel reparto di psicoterapia dei servizi psichiatrici del Canton Grigioni (Svizzera) e nell’Azienda Usl di Bologna – diventa così il punto di caduta di un percorso virtuoso. Un asse tra pubblico e privato a cui guarda con interesse anche la politica, dove l’intelligenza artificiale si pone al servizio della comunità. In questo caso a supporto di medici che curano adolescenti con disturbi legati al cibo. Una patologia in aumento negli ultimi anni che colpisce in modo sempre più precoce i giovani tra i 12 e i 14 anni. In Italia – sono dati del ministero della Salute – si stima che circa 3 milioni di persone soffrano di patologie alimentari. Nel 2023 sono stati registrati 3.780 decessi correlati a questa patologia che rappresenta la seconda principale causa di morte tra i giovani, subito dopo gli incidenti stradali. 

La prima funzione offerta dalla web app è proprio quella di creare una sorta di ‘diario alimentare digitale’. Il paziente può infatti utilizzare il proprio smartphone per annotare il proprio comportamento sul cibo rimarcando quale sia stata l’emozione scatenante (una lite, un conflitto interiore). Il tipo di comportamento alimentare, l’evento scatenante e l’emozione provata creano un “trigger” che attiva l’Intelligenza Artificiale. Quest’ultima suggerisce all’utente la lettura di una storia specifica, selezionata in base alle informazioni fornite in precedenza, tratta da favole o episodi di serie televisive sul tema. L’IA invita poi l’utente a cogliere il significato principale della storia e, successivamente, a immedesimarsi nei personaggi e a riflettere su cosa avrebbe fatto al loro posto.

 

Attraverso questo dialogo, l’Intelligenza Artificiale sviluppa una comprensione della narrazione appresa dal paziente e riesce a elaborare un profilo di “mentalizzazione” ovvero la capacità della persona di comprendere i propri pensieri ed emozioni, nonché le intenzioni delle persone con cui si relaziona. Il profilo di “mentalizzazione” viene poi messo a disposizione e visualizzato sulla dashboard del terapeuta, che può così confrontarlo con le sue impressioni e valutazioni cliniche, facilitandone così il lavoro. Si instaura così e si ravviva un rapporto (tra paziente e medico) pur a distanza. “Noi siamo convinti che per sviluppare un progetto del genere – spiega all’AGI Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la sostenibilità digitale – serva un percorso di collaborazione tra i diversi attori sociali: università, aziende, mondo della ricerca e politica. Se oggi non si basa sulla politica un percorso di rilancio del valore sociale della tecnologia come strumento a supporto delle persone, stiamo lavorando con una mano legata dietro alla schiena”.

 

La politica – è emerso dal convegno – è pronta a tendere la mano al mondo dell’innovazione. “È un’iniziativa importante – sottolinea all’AGI, Ignazio Zullo, capogruppo FdI in commissione Affari sociali a Palazzo Madama – perché quando parliamo di intelligenza artificiale siamo nel dubbio se porterà benefici o se sarà utilizzata per qualcosa di opportunistico o anche di malevolo. Questa app ci indirizza verso la necessità della medicina predittiva. Quando la politica non è fatta di battibecchi o di contrapposizioni sterili ma è fatta di incontro e confronto si va più speditamente in avanti. Giorgia Meloni – ricorda infine il parlamentare FdI – è stata la prima a prendere in mano questo tema, lo abbiamo visto al G7 in Puglia dando il senso di una umanizzazione dell’IA che non sia solo tecnologia ma sia di supporto all’uomo”.

“Qui abbiamo il mondo dell’innovazione – osserva conversando con l’AGI, Simona Malpezzi, senatrice del Pd e vicepresidente della commissione bicamerale Infanzia e adolescenza – che si è messo a servizio dalla sanità per dare una mano ad affrontare un problema gravissimo che è quello dei disturbi alimentari che oggi rappresentano la seconda causa di morte per i nostri gli adolescenti, quindi, c’è bisogno di un intervento molto forte. Il fatto che questi mondi uniti abbiano fatto l’appello alla politica di ascoltarli per fare in modo che questo progetto superi alcuni problemi nella messa a terra penso che sia un buon passaggio. Quando si triangola non si sbaglia mai”. Malpezzi spiega poi che “ci sono dei disegni di legge di iniziativa parlamentare che vogliono incentivare l’attenzione sui disturbi alimentari. Noi ci scontriamo con il tema della mancanza di risorse, su cui tutti dobbiamo farci un esame di coscienza, poi non esistono linee guida generali per tutte le Regioni. Infine, c’è il tema delle norme a partire dall’Europa: se si utilizza il digitale in uno stadio avanzato immediatamente ci sono dei blocchi a causa di una normativa non chiarissima. Io penso che questi siano i tre fattori sui quali la politica può dare risposte”.

 

La web app “mySMART Diary” è stata realizzata in collaborazione con Microsoft Italia, che ha messo a disposizione la piattaforma di Intelligenza Artificiale e con Almawave, che ha sviluppato l’applicativo, le interfacce conversazionali che ha realizzato sulla sua piattaforma, e la dashboard di analisi. Il progetto è stato reso possibile anche grazie al contributo di Deda.Next, DXC Technology Italia, R1 Group e Sopra Steria, partner degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale, un’iniziativa della Fondazione per la Sostenibilità Digitale che affianca i CIO delle grandi aziende pubbliche e private nel comprendere come la trasformazione digitale possa supportare la sostenibilità. 

 

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