AGI – “Chiedo l’immediato rilascio della giornalista italiana Cecilia Sala arrestata in Iran”. Lo afferma a Repubblica l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas. “Nessuno dovrebbe essere detenuto per aver svolto il proprio lavoro; il giornalismo non è un reato. Ogni giornalista deve avere la libertà di riferire senza timore di arresto o persecuzione. Mentre il mondo è in subbuglio, il ruolo del giornalismo è più essenziale che mai”, aggiunge.
L’ambasciatore iraniano convocato alla Farnesina
L’ambasciatore iraniano in Italia è stato convocato alla Farnesina su disposizione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Ho dato mandato al Segretario generale della Farnesina di convocare l’ambasciatore iraniano a Roma”, ha scritto Tajani su X, “L’incontro avverrà alle ore 12. Il Governo, come dal primo giorno dell’arresto di Cecilia Sala, lavora incessantemente per riportarla a casa e pretendiamo che vengano rispettati tutti i suoi diritti. Fino alla sua liberazione, Cecilia e i suoi genitori non saranno mai lasciati soli”.
Sala: “Dormo per terra e mi hanno anche tolto gli occhiali
“Dormo per terra in cella e mi hanno tolto anche gli occhiali”. Secondo il Corriere della Sera, è uno dei passaggi delle tre chiamate – alla madre, al padre e al compagno – concesse ieri, primo giorno dell’anno, a Cecilia Sala, giornalista del Foglio e di Chora Media, arrestata il 19 dicembre e rinchiusa nel carcere di Evin.
“Tratteremo la reporter italiana in modo dignitoso”, avevano promesso le autorità di Teheran ma secondo il quotidiano milanese a Sala “è riservato lo stesso trattamento delle prigioniere politiche che affollano le celle del carcere simbolo della repressione della Repubblica islamica”. Come raccontato a chi ha potuto sentirla, “nella cella lunga quanto lei sdraiata, Cecilia non ha un materasso e dorme per terra, su una coperta. Ne ha un’altra per proteggersi dal freddo di Evin e congela. Non vede nessuno dal 27 dicembre, dal giorno in cui ha incontrato l’ambasciatrice Paola Amedei”.
E ancora: “non vede nemmeno le guardie che la spiano e la controllano, perché le passano il cibo – molti datteri – da una fessura della porta. Non ha ricevuto nessun pacco. Nessun panettone. Nessun cioccolato, né sigarette, né maglioni, né i quattro libri che già immaginavamo tra le sue mani, né la mascherina per proteggersi dalla luce al neon accesa 24 ore su 24, né beni di prima necessità. Anzi: a Cecilia Sala sono stati confiscati gli occhiali da vista”. “Fate presto”, ha detto la giornalista nella prima chiamata dopo l’arresto. Lo ha ripetuto anche ieri: “fate presto”.
Renzi: “Notizie gravi, Meloni convochi i partiti oggi”
“Le ultime notizie sulla detenzione di Cecilia Sala sono molto gravi e preoccupanti. Le condizioni della vita di Cecilia nel carcere di Evin appaiono lontanissime da quelle descritte dal nostro ministero degli Esteri nei giorni scorsi”. Lo scrive sui social network il senatore e leader di Italia Viva, Matteo Renzi. “Nessuno di noi vuole far mancare il proprio sostegno al Governo perché davanti all’arresto illegittimo di una cittadina italiana, a maggior ragione se giornalista, non c’è maggioranza e non c’è opposizione. C’è solo l’Italia. Ma la situazione è molto seria. In casi come questo è giusto che la Premier riunisca subito i leader di tutti i partiti o i capigruppo”, aggiunge Renzi.
“Chiedo alla Presidente Meloni di riunire in sua presenza i leader di maggioranza e opposizione o semplicemente i capigruppo già oggi. O al più tardi domani. Siamo pronti a raggiungerla a Palazzo Chigi oggi o domani, interrompendo tutti le vacanze, perché la situazione è molto più seria e più grave di come è stata descritta ai giornali. Diamo la massima disponibilità e il massimo sostegno al Governo, ma il Governo faccia ciò che altri premier hanno fatto in situazioni analoghe in passato coinvolgendo da subito tutte le opposizioni. Cecilia deve essere liberata subito e tutti insieme dobbiamo fare la nostra parte. Non c’è un minuto da perdere”.