AGI – L’Unione Europea “deplora profondamente” i nuovi dazi di Donald Trump su acciaio e alluminio, che “minano gli sforzi in corso per raggiungere una soluzione negoziata” con gli USA. Lo ha dichiarato una portavoce della Commissione Europea, riferendosi all’ultimo annuncio del presidente americano che intende raddoppiare dal 25% al 50% le tariffe su acciaio e alluminio a partire dal 4 giugno.
Reazione pronta da parte dell’UE
L’UE è “pronta” a reagire. “Se non si troverà una soluzione reciprocamente accettabile, le contromisure entreranno automaticamente in vigore il 14 luglio, o anche prima se le circostanze lo richiederanno”, ha assicurato la portavoce.
Le parole di Trump sugli aumenti
“Aumenteremo i dazi sull’acciaio dal 25% al 50%, il che proteggerà ulteriormente questo settore negli Stati Uniti”, ha detto Trump ieri parlando agli operai di un’acciaieria di proprietà della US Steel, in Pennsylvania. Ha poi chiarito su Truth Social che la misura sarebbe entrata in vigore il 4 giugno e si sarebbe applicata anche all’alluminio.
Impatto economico e strategia politica
La tassa doganale del 25% introdotta a marzo su questi metalli ha colpito anche i loro derivati, come le lattine. “Le nostre industrie dell’acciaio e dell’alluminio saranno più forti che mai”, ha scritto il presidente USA.
Dazi come leva politica ed economica
Dal suo ritorno alla Casa Bianca a gennaio, Donald Trump ha fatto dei dazi un pilastro della sua politica: uno strumento di negoziazione per ottenere concessioni dall’estero, un mezzo per difendere l’industria nazionale e una fonte di nuove entrate per il governo.
Dazi su determinati settori (acciaio, alluminio, auto), determinati Paesi (Cina, Canada, Messico) o persino dazi universali, comprese materie prime non disponibili sul suolo americano come il cacao: il presidente USA ha eretto un muro di nuove tasse sui prodotti che entrano nel suo Paese, per poi fare parziali dietrofront e cambiare continuamente rotta.