venerdì, Settembre 19, 2025
spot_imgspot_imgspot_imgspot_img

Manovra: taglio dell’Irpef fino a 60 mila. Come cambierà il fisco

AGI – La riduzione delle tasse per il ceto medio, con l’abbassamento dell’aliquota dal 35% al 33% resta la priorità dichiarata del governo in vista della prossima legge di bilancio. Ma va definito il perimetro, se per i redditi fino a 50mila o a 60mila euro

Il nodo principale riguarda come reperire le risorse, limitate, dovendo tenere conto di un contesto geopolitico difficile, con i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, che crea incertezza sui mercati e richiede di aumentare le spese per la difesa. Poi c’è il percorso per il contenimento del debito pubblico, con l’obiettivo del rapporto deficit/Pil sotto al 3% già dal prossimo anno.

Il vice ministro Leo: “Bisogna trovare le risorse”

“Bisogna trovare le risorse, dobbiamo avere i dati sull’economia nazionale dell’Istat. Il ceto medio è la priorità avvertita da tutti. In particolare, per la fascia da 28.000 a 50.000, l’intenzione è di portare l’aliquota dal 35% al 33% ed eventualmente allargarci fino a 60.000 euro. Sappiamo che questo interesserebbe 13,6 milioni di contribuenti“, argomenta il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo. Il taglio del cuneo per il ceto medio, dicono le stime, costerebbe circa 4 miliardi di euro.

Aggiornamenti economici e documento di programmazione

L’aggiornamento dei conti economici nazionali dell’Istat è atteso per lunedì 22 settembre, potrebbe chiarire meglio le prospettive sulla crescita e le risorse realmente a disposizione. Un primo quadro sulla traiettoria dei conti pubblici e delle stime di crescita in vista della manovra è atteso dalla stesura del Documento di Programmazione di Finanza Pubblica, atteso in Aula entro il 2 ottobre.

Possibili contributi dalle banche e rottamazione

È allo studio la possibilità di richiedere un nuovo contributo alle banche, con un altro anticipo sulle Dta, ieri gli istituti di credito hanno fatto sapere che vale l’accordo stipulato per il 2025-2026 ma senza chiudere la porta al dialogo. La Lega spinge per la rottamazione in 120 rate a 10 anni e chiede un nuovo contributo da parte degli istituti di credito. Mentre Forza Italia punta sul taglio dell’Irpef fino a 60mila euro e sull’Ires premiale strutturale ed è più cauta su un nuovo prelievo alle banche. Anche qui il nodo è quello delle risorse.

Recupero dell’evasione fiscale

Una parte dei fondi potrebbero arrivare dal recupero dell’evasione fiscale. “Il ravvedimento operoso ha acquisito un ruolo sempre più rilevante. In base agli ultimi dati finora dal ravvedimento operoso sono stati recuperati oltre 3 miliardi“, spiega il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone. La Commissione per l’analisi del magazzino fiscale, nel suo recente report, segnala la necessità di una “profonda riflessione sulla complessiva politica di recupero fiscale di natura coattiva, che assuma come parametro di riferimento primario la capacità operativa dei soggetti coinvolti in tale processo“.

Accesso ai conti correnti e detrazioni fiscali

Il testo specifica che attualmente “non è concesso l’accesso massivo, ma solo puntuale a talune informazioni dei conti correnti” e suggerisce che per aumentare l’efficacia dell’attività di riscossione “sarebbe opportuno prevedere, con le necessarie cautele a tutela della privacy” la possibilità di “conoscere non solo l’esistenza del rapporto, ma anche la sua consistenza attuale“. Su questo punto però il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è cauto: “È una vecchia proposta che rimarrà una proposta. Non è ancora arrivata. Ovviamente, quando arriverà, leggerò. Però non credo proprio ci siano le condizioni per fare una roba del genere”. Intanto la viceministra al Mase Vannia Gava fa sapere che sta lavorando assieme al Mef “per cercare di portare al 50% le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni delle abitazioni anche nel 2026, oggi al 36%, e valutiamo di rendere possibile usufruirne in 5 anni anziché 10, rendendo l’ecobonus più immediato e conveniente”.

Politica industriale a lungo termine

Mentre il presidente di Confindustria Emanuele Orsini commenta: “Io credo che questo Paese debba avere il coraggio di una visione di politica industriale a lungo termine. Bene la discussione sulla legge di bilancio, ma non ci possiamo fermare solo su quello. Dobbiamo ragionare su dove vuole andare questo Paese e su che politica industriale vuole fare”.

 ​ Read More 

​ 

VIRGO FUND

PRIMO PIANO