AGI – C’è stata sofferenza e agonia. È quanto emerso dall’esame autoptico sul corpo di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa ad Afragola il 26 maggio dall’ex fidanzato Alessio Tucci, 19 anni a luglio.
La 14enne, dunque, non è morta subito. Sul cranio sono state trovate quattro ferite, sia sulla parte frontale che in quella posteriore. Ed è stata rilevata anche una vasta frattura cranica con emorragia e una ferita sul collo. Si attende ora l’esito degli esami che sono stati eseguiti dalla dottoressa Raffaella Salvarezza, nominata dalla Procura, per l’ultima parola.
I funerali di Martina Carbonaro si terranno domani alle 15 presso la Basilica di Sant’Antonio ad Afragola.
La dottoressa Raffaella Salvarezza, perito nominato dalla procura di Napoli Nord, ha fissato il termine di 90 giorni per il deposito della relazione sui risultati dell’esame autoptico eseguito oggi sul corpo di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa ad Afragola il 26 maggio dall’ex fidanzato Alessio Tucci, 19 anni a luglio.
L’esame, eseguito presso l’ospedale San Giuliano di Giugliano, iniziato alle 11 di questa mattina, è durato circa 6 ore.
Dai primi risultati, Martina ha ricevuto due grossi colpi alla nuca, zona occipitale. Questo confermerebbe quanto raccontato da Tucci in fase di interrogatorio: “Ho colpito Martina la prima volta mentre era di spalle”, aveva detto al gip.
Altre due principali lesioni da colpo risultano anche sulla parte frontale del cranio. C’è stata agonia e sofferenza, ma bisognerà attendere i 90 giorni per il deposito dei risultati per capire dopo quanto tempo sia morta la ragazzina e quale di quei colpi sia stato fatale