martedì, Ottobre 14, 2025
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Meloni: “Con il piano di pace è più vicino il riconoscimento della Palestina”

AGI – L’annuncio sulla possibile mossa dell’Italia arriva alla fine, pochi secondi prima di lasciare il vertice della pace. “Sul piano della sicurezza, i nostri carabinieri già da anni formano la polizia palestinese. E siamo impegnati anche nella missione UE a Rafah. Possiamo – spiega la premier Giorgia Meloni – implementare questa presenza, tra l’altro già prevista nel decreto missioni, fino ad arrivare a una partecipazione a una forza di stabilizzazione, che richiederebbe in questo caso, chiaramente anche un passaggio parlamentare sul quale spero che una volta tanto e sono certa che stavolta si potrebbe anche, diciamo, votare all’unanimità'”.

È una nuova sfida – dopo quella sulla risoluzione votata alle Camere – all’opposizione quella del Presidente del Consiglio. La volontà politica “da parte mia c’è, se richiesto, ovviamente – argomenta -. Non è interposizione, è monitoraggio del cessate il fuoco. Ha bisogno – osserva – di una risoluzione delle Nazioni Unite. Quando viene approvata e viene richiesta la partecipazione italiana, io lo chiedo al Parlamento, ma la mia posizione è questa”. Insomma, non solo il ‘soccorso’ dal punto di vista umanitario. L’Italia “può fare la differenza” e giocare “un ruolo di primo piano“. La garanzia è che “farà la sua parte”.

Un’occasione storica per la pace

Dal capo dell’esecutivo arriva un ‘assist’ anche alla battaglia delle forze politiche che non appoggiano l’esecutivo: il riconoscimento della Palestina? “Se si attua il piano di pace è più vicino”. Ecco, il tema è ora fare passi avanti “concreti“, procedere “spediti”, perché questo “è solo l’inizio, è un’occasione storica” che “può diventare qualcosa di grande”, un vero e proprio “sogno” inimmaginabile fino a qualche tempo fa. Tutto “merito dei negoziatori e soprattutto del Presidente americano Donald Trump“.

L’elogio di Trump a Meloni

Donald Trump che durante il vertice omaggia la premier più volte: “È una bella donna, rispettata. Sta facendo un ottimo lavoro”, ha detto l’inquilino della Casa Bianca dal palco dell’International Congress Center, sede della cerimonia della firma degli accordi di pace.

L’appello di Meloni: lucidità e consolidamento

C’è il tema del board per il governo transitorio ma la premier premette che “questo non è il momento della prima fila”. Comunque, “se la presenza dell’Italia viene richiesta, siamo pronti a fare la nostra parte, ma a me interessa portare avanti delle soluzioni“, dice, “ora non bisogna mollare, serve lucidità. Faccio un appello a tutti”, osserva. “Ora – aveva detto già di primo mattino sottolineando il momento storico della liberazione degli ostaggi – si apre una nuova fase: occorre consolidare il cessate il fuoco e dare piena attuazione all’accordo per costruire un futuro di pace e stabilità duratura“.

Impegno per Gaza e la soluzione a due Stati

La premier che sui prossimi passaggi del piano Trump ha avuto uno scambio di battute con gli altri leader, in primis quelli europei, nell’incontro con il Presidente egiziano Al Sisi ha ribadito il suo impegno a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo della Striscia di Gaza e al rilancio di un processo politico verso un quadro di pace basato sulla soluzione dei due Stati“.

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