AGI – Sente Donald Trump su dazi e Ucraina, “stoppa” la modifica alla legge sulla Cittadinanza, rilancia sui centri per migranti in Albania. L’intervento di Giorgia Meloni, in collegamento, è il “piatto forte” della prima giornata del Forum in Masseria, organizzato da Bruno Vespa con Comin & Partners a Manduria.
La presidente del Consiglio non si risparmia su nessuna delle questioni toccate nelle domande del giornalista, a cominciare dal nevralgico dossier Ucraina. “Gli Stati Uniti non hanno interrotto la fornitura all’Ucraina. Hanno rivisto la decisione di togliere determinate forniture, che è ben diverso dal togliere il sostegno all’Ucraina”, è la precisazione che si arricchisce ulteriormente di significato quando Meloni rivela che “oggi ho sentito Trump e spero in sviluppi positivi sulla questione”.
La premier ribadisce il sostegno italiano a Kiev e dà appuntamento alla Conferenza per la ricostruzione e la ripresa dell’Ucraina, in programma a Roma il 10 e 11 luglio prossimi.
Dazi e ruolo dell’Italia come ponte transatlantico
Scrivania minimal, completo blu, il tricolore alle spalle, la presidente del Consiglio parla anche di dazi, rivendicando ancora quel ruolo di “ponte” transatlantico dell’Italia. “Che cosa accadrà esattamente io non posso dirlo perché – avverte – la competenza sugli accordi commerciali è in capo agli Usa. Noi abbiamo lavorato per cercare di risolvere problemi e far sì che il rapporto tra le due sponde dell’Atlantico fosse franco e costante.
Siamo soddisfatti per aver ricostruito un dialogo che appariva interrotto e ora è continuativo ma non posso entrare nel merito di eventuali accordi”.
“È vero che il tema degli accordi commerciali e quello della sicurezza sono due facce della stessa medaglia. Quando noi decidiamo di rafforzare la nostra sicurezza difendiamo un modello e quel modello deve essere rafforzato”, argomenta la premier.
Cittadinanza e migranti: le priorità del governo
Che poi torna anche sui dossier interni. A partire da migranti e cittadinanza, con un dibattito che è tornato di attualità dopo il rilancio di Forza Italia sulla proposta dello Ius Italiae e le aperture del Pd a un dialogo parlamentare.
“Su alcune questioni ci sono sensibilità diverse – dice allora Meloni – penso sia normale, altrimenti saremmo un partito unico ma è la ragione per cui abbiamo deciso di stilare un programma e la ragione per cui io penso che sarebbe utile per tutti concentrarsi sulle priorità indicate nel programma su cui siamo tutti d’accordo”.
Tra queste priorità, sottolinea la premier, non c’è la riforma della cittadinanza.
Centri migranti in Albania: avanti nonostante gli ostacoli
Il progetto dei centri per migranti in Albania invece “va avanti, nonostante siano evidenti – rimarca – i tentativi per impedire che questa iniziativa non vada avanti a tutti i costi”.
“Io – incalza la presidente del Consiglio – sono molto determinata e continuo a ritenere che l’idea del protocollo Italia-Albania sia un’idea di successo“.
“Ci sono molti altri Paesi in Europa, la Gran Bretagna, che cercano di fare la stessa cosa. Dispiace che l’Italia che sa essere all’avanguardia, che sa essere pioniera, poi cerchi disperatamente di darsi la zappa sui piedi da sola”, osserva ancora Meloni, che aggiunge un’altra considerazione sul confronto in atto sul tema: “Dovrebbe farci molto riflettere su quale sia il ruolo della politica e il ruolo di altri poteri dello Stato“.
Cinema e Tax Credit: “Sistema distorto”
L’ultima stoccata d’attualità è sul cinema, dopo il caso Kaufman, e con rimandi a passate fibrillazioni nella squadra di governo.
“Certo che Sangiuliano aveva toccato un nervo scoperto. Il Tax Credit – incalza Meloni – ha costruito un meccanismo distorto che consentiva di finanziare con centinaia di migliaia di euro con le tasse dei cittadini film che guadagnavano poche centinaia di migliaia di euro e consentivano di pagare ricchi cachet a registi e attori“.
“Questo sistema – scandisce facendo anche alcuni titoli e i relativi incassi, magri rispetto ai fondi ricevuti – è costato allo Stato circa 7 miliardi di euro, solo negli ultimi otto anni“.