giovedì, Ottobre 30, 2025
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Merz vola da Erdogan: sul tavolo armi e immigrazione

AGI – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan attende oggi nella capitale Ankara il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Una visita che arriva ad appena tre giorni di distanza dal bilaterale che Erdogan ha avuto con il premier britannico Keir Starmer. Al centro degli incontri tra il presidente turco e i leader di Gran Bretagna e Germania l’industria della Difesa. Con Starmer la Turchia ha chiuso l’accordo per l’acquisto di 20 jet da guerra Eurofighers Typhoon, prodotti da un consorzio di cui fanno anche parte Spagna, Italia e la stessa Germania che a lungo ha bloccato la cessione in passato.

“Ci aspettiamo dagli altri alleati lo stesso approccio costruttivo del premier britannico”, ha detto Erdogan alla fine dell’incontro con Starmer, La Germania ha recentemente annunciato la più grande operazione di riarmo dalla seconda guerra mondiale. Il timore è che la Russia possa in futuro minacciare l’Europa e in quest’ottica la Turchia, con una industria della Difesa in continua crescita, potrebbe essere il partner ideale per migliorare le difese della Germania e dell’Unione Europea.

I rapporti tra Germania e Turchia

 I due Paesi hanno storicamente rapporti molto stretti, anche se spesso tesi. La Germania ospita una comunità turca di più di 3 milioni di persone e il volume di scambio commerciale tra i due Paesi tocca i 50 miliardi di euro. Altro tema centrale è l’immigrazione irregolare. Il governo Merz ha avviato un giro di vite e incrementato i rimpatri (17,652 nei primi 9 mesi del 2025, 3 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2024). Il 10% dei rimpatriati, la percentuale più alta, sono cittadini turchi. In base ai dati resi noti dal ministero degli Interni tedesco i turchi in attesa di trasferimento sono 22,560 e Merz vuole accelerare il rientro di queste persone trattando la questione direttamente con Erdogan. Le deportazioni dalla Germania riguardano anche i siriani.

Berlino cita “il miglioramento delle condizioni di sicurezza” per giustificare il rimpatrio di questi ultimi e ha bisogno della Turchia. Sviluppi positivi cui anche Ankara lavora; il rientro dei siriani in patria costituisce una priorità condivisa da Erdogan che mira a stabilizzare la Siria utilizzando la propria influenza sul presidente Ahmed Al Sharaa. Il piano di rientro dei siriani interessa anche le istituzioni europee come confermato dalla visita in Turchia della presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, all’indomani della caduta del regime siriano. Una circostanza che potrebbe riavvicinare Ankara all’Europa. Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha confermato che oggi si parlerà anche di questo tema.

L’ingresso della Turchia appare impossibile, assai più pragmaticamente Erdogan punta all’abolizione dell’Unione doganale e a facilitazioni nel rilascio dei visti. Due obiettivi cui le parti lavorano da anni e su cui il parere della Germania è pesato negativamente in passato. Allo stesso tempo Erdogan vuole che Merz faccia pressioni su Grecia e Cipro per l’inclusione della Turchia nel programma europeo ‘Safe’, che prevede cospicui finanziamenti per sviluppare l’industria della Difesa. Sullo sfondo del bilaterale il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il conflitto i Ucraina. La differenza di vedute tra Turchia e Germania rispetto al conflitto in Medio Oriente è incolmabile, ma Erdogan chiederà a Merz di fare pressioni su Israele affinché rispetti il cessate il fuoco. Riguardo al conflitto in Ucraina, come avvenuto con Starmer lo scorso lunedi, Erdogan ribadirà l’impegno della Turchia a favorire il dialogo e la ricerca di un cessate il fuoco tra Mosca e Kiev.

 

 

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