domenica, Giugno 15, 2025
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Monica Bellucci a Taormina con Tim Burton confessa: “Oggi il cinema non è più la priorità”

AGI – “Oggi il cinema non è più la priorità della mia vita. Non mi sento una diva, ma una persona normale e fortunata.” Monica Bellucci si presenta così al Taormina Film Fest, con la disarmante semplicità di chi ha attraversato trent’anni di cinema senza mai cedere all’arroganza di sentirsi un’icona. Lo dimostra nelle risposte che dà, ma soprattutto negli atteggiamenti verso il pubblico, a cui si concede con generosità sul red carpet di Piazzetta IX Aprile.

 

 

Al suo fianco, anche stasera come lo scorso anno ai Globi d’Oro a Roma, Tim Burton, il compagno nella vita, per cui ha parole al miele: “Io sto con l’uomo, poi rispetto tantissimo l’artista”, dice, parlando poi del film che hanno fatto insieme, Beetlejuice Beetlejuice: “Mi sono divertita tantissimo, è stato un altro regalo. Ogni volta che c’è tempo per i regali è bello”.

 

L’artista confessa che, in questo periodo, il cinema non è la priorità della sua vita, ma resta comunque una costante quotidiana: “È chiaro che in casa si parla d’arte e di cinema dappertutto: il mio compagno è un regista e mia figlia è un’attrice. È evidente che il cinema è sempre lì, presente. C’è sempre un grande interesse e tante cose che si muovono, per tutti, sul lavoro”. Ma, davanti all’ipotesi di lavorare nuovamente con lui, ci tiene a sottolineare: “Rispetto Tim moltissimo, è un artista incredibile. Ma io vedo la persona per com’è: io sto con il mio compagno”. Anche se lui ai microfoni dell’Agi sul red carpet confessa: “Speriamo di fare presto un altro film insieme”.

 

Nel suo discorso più personale, Monica riflette sui cambiamenti degli ultimi anni. Ricorda che da giovane “ero sempre in viaggio con una valigia, fra un film e una promozione. È fantastico, perché ti serve per capire tante cose della vita, per capire chi sei: il tuo lavoro ti confronta con te stessa, con il mondo”. Ma diventare madre ha cambiato le sue priorità: “A un certo punto ho sentito che avevo bisogno di qualcosa di ancora più forte. Avevo bisogno di vivere la mia vita, non solo quella degli altri”, confessa, lasciando intendere che ora, nel privato, ha raggiunto una pienezza che forse non aveva mai avuto. 

 

A chi la definisce “diva”, risponde che si sente semplicemente una donna che ha avuto la fortuna di fare un mestiere che ama. Si descrive come “una comédienne, come dicono in francese, cioè un’attrice che ancora è lì e cerca di imparare cose, perché non si finisce mai di imparare questo lavoro”. Aggiunge che si sente fortunata solo per questo e che, in fondo, non è lei a decidere nulla: “Non sono una diva”, conferma con l’umiltà che la contraddistingue. Sul tema delle molestie sul set dice di essere stata molto fortunata: “Per quanto mi riguarda non mi sono mai trovata in situazioni ingestibili, anche se non nego di aver avuto alcuni momenti di imbarazzo”.

 

Oggi Bellucci lavora molto anche con giovani registi. Le piace portare loro la sua esperienza, ma soprattutto imparare: “Mi piace vedere come si muovono, quante cose sanno. Voglio avere fiducia nei giovani”. Tra i progetti futuri, annuncia 7 Dogs, poi girerà un film francese e, a luglio, sarà a Palermo per un nuovo progetto firmato dal giovane regista italiano Giovanni Tortorici. In un tempo in cui molti inseguono la visibilità a ogni costo, Monica Bellucci continua a coltivare il dubbio, la misura e l’amore per un mestiere che la tiene viva: “Mi piace quando arrivano progetti a cui non avrei mai pensato prima. Questo lavoro mi permette ancora di dar vita alla mia curiosità, alla mia creatività. È una fortuna”.

 

Quando le viene chiesto un pensiero su sua figlia, Deva Cassel, Monica Bellucci si illumina: “È bello vedere il suo entusiasmo, tutta la sua passione e la sua curiosità.” Quella curiosità, dice, “è una cosa molto bella, perché è ciò che poi la rende felice”. Non dà “consigli” in senso tradizionale, ma madre e figlia parlano molto: “Discutiamo di tante cose. Parliamo anche molto della differenza tra le realtà e le immagini.” E con un sorriso tenero ammette: “Ma poi, alla fine, sa più cose di me”.

 

A Taormina, Bellucci ha anche ricordato il film che ha segnato una svolta nella sua carriera: Malèna di Giuseppe Tornatore. L’incontro con il regista avvenne anni prima, per uno spot pubblicitario: “Alla fine del lavoro mi disse: ‘Ho un’idea in testa, se un giorno la farò, sarà con te’. Mi ha chiamato anni dopo, io ero a Porto Rico, sul set di Under Suspicion, e mi disse: ‘Ti ricordi quella storia?’ Era Malèna. Sono tornata in Italia e abbiamo fatto il film. Ha cambiato molte cose nella mia carriera: mi ha aperto porte internazionali, ed è stato bello riuscire a farlo con un film italiano”.

 

Oggi, riguardandolo, lo trova ancora attualissimo: “Racconta la storia di una donna in un mondo di uomini, che deve lottare per sopravvivere. È un tema molto, molto attuale. Tornatore ha fatto un film bellissimo e lo ringrazio, perché mi ha regalato un’esperienza artistica e umana profonda. E poi sono stata tanto tempo qui in Sicilia, accolta con affetto e calore. Questa terra è stata fonte di ispirazione per il più bel cinema italiano e mondiale”.

 

Fuori dal cinema, però, il mondo resta inquieto. Monica Bellucci non si tira indietro di fronte ai temi più complessi, come la guerra, tenendo però a specificare un aspetto per lei importante: “Ci sono tante guerre di cui non si parla affatto. La verità è che è tutto estremamente triste. Ricordo una bellissima intervista di Rita Levi Montalcini, che diceva che l’uomo è pericoloso per sé stesso dal punto di vista scientifico: siamo capaci, con la nostra intelligenza, di evolvere tecnologicamente, ma la nostra parte emotiva non è in grado di controllare la nostra intelligenza. Questo è il nostro problema. Ci vuole solo una grande educazione che porti gli uomini a rispettarsi l’un l’altro. L’educazione sarà l’unica cosa che ci potrà salvare”, ha chiosato.

 

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