AGI – Il format sovietico Intervision, lanciato nell’era Brezhnev, sarà la risposta russa all’Eurovision song contest. Lo prevede un decreto firmato dal presidente russo, Vladimir Putin, dopo che Mosca è stata esclusa dalla partecipazione alla prestigiosa competizione canora a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Putin ha firmato un provvedimento che ordina la ripresa del concorso canoro Intervision a Mosca con l’obiettivo di “sviluppare la cooperazione culturale e umanitaria internazionale”. Secondo il Cremlino “quasi 20 paesi” hanno accettato di partecipare, tra cui Brasile, Cuba, India, Cina e altre nazioni “amiche”. Shvydkoi ha affermato che la competizione si terrà in autunno a Mosca.
Lanciato nell’era di Leonid Brezhnev, il concorso originale Intervision si tenne sporadicamente dagli anni ’60 agli anni ’80 come risposta del blocco orientale all’Eurovision. Al concorso, che si teneva in Polonia e in quella che allora era la Cecoslovacchia, partecipavano i paesi ‘fratelli’ e gli alleati comunisti di Mosca come Cuba. Fu considerato un simbolo di apertura dell’Urss dopo la morte di Stalin. La Russia ha partecipato per la prima volta all’Eurovision Song Contest nel 1994, pochi anni dopo la caduta dell’Unione Sovietica e negli anni 2000 Mosca ha inviato sul palco della competizione internazionale le sue star più prestigiose. Nel 2009 fu proprio Mosca a ospitare la competizione in grande stile, spendendo circa 42 milioni di dollari in quella che viene considerata l’edizione di Eurovision più costosa di sempre.
Gradualmente però, il format aperto dell’Eurovision, che spesso celebra temi e artisti LGBTQ, si è discostato sempre di più dalla visione della Russia putiniana che esalta i “valori tradizionali della famiglia”. Da qui il progressivo allontanamento di Mosca dalla competizione, fino al bando definitivo avvenuto dopo l’aggressione all’Ucraina e infine alla decisione di lanciare una versione alternativa ‘vecchio stile’.