AGI – Gli innesti di cellule staminali neurali indotte, iNSC, possono ripristinare la mielina nelle lesioni del sistema nervoso centrale in un modello murino della sclerosi multipla, SM. Lo rivela uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Cambridge, guidato da Luca Peruzzotti-Jametti, del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche, pubblicato sulla rivista Brain.
La ricerca rappresenta un importante passo avanti verso lo sviluppo di terapie rigenerative per la SM progressiva, una malattia autoimmune caratterizzata dalla distruzione della mielina e dalla conseguente disabilità neurologica. Il lavoro ha evidenziato che le cellule staminali neurali indotte trapiantate nei topi con lesioni demielinizzanti maturano efficacemente in oligodendrociti, le cellule responsabili della produzione di mielina, contribuendo cosi’ alla rimielinizzazione. Inoltre, lo studio ha fornito prove preliminari sulla sicurezza del trapianto di queste cellule nell’uomo, aprendo la strada a future sperimentazioni cliniche.
La sclerosi multipla progressiva, fase avanzata della malattia, è caratterizzata da una ridotta capacità rigenerativa endogena, che limita la riparazione della mielina e accelera il danno neuronale.
Le terapie attuali si concentrano prevalentemente sulla gestione dei sintomi senza arrestare la neurodegenerazione. In questo contesto, le terapie basate sulle cellule staminali neurali rappresentano una promettente strategia innovativa per promuovere la rigenerazione e rallentare la progressione della malattia.
Il gruppo di ricerca, coordinato dal professor Stefano Pluchino, Professore Clinico di Neuroimmunologia Rigenerativa presso l’Università di Cambridge, sta inoltre indagando i meccanismi neuroprotettivi e antinfiammatori associati al trapianto di cellule staminali neurali, con l’obiettivo di mitigare l’atrofia cerebrale e migliorare gli esiti neurologici. Questa ricerca fa parte del consorzio internazionale RESTORE, che riunisce scienziati europei e statunitensi impegnati nello sviluppo di terapie innovative per la SM progressiva.
Supportato dall’International Progressive MS Alliance, il consorzio punta a lanciare studi clinici per valutare l’efficacia delle terapie basate su cellule staminali neurali, ponendo i pazienti al centro del processo di ricerca. Catherine Godbold, della MS Society, ha sottolineato l’importanza di questi risultati, che rappresentano un passo cruciale verso trattamenti di riparazione della mielina di cui i pazienti con SM hanno urgente bisogno.