giovedì, Luglio 10, 2025
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Nuovo scivolone per Musk, la sua IA inneggia a Hitler

AGI – “Dovreste notare una differenza quando fate domande a Grok”, aveva dichiarato Elon Musk venerdì in occasione di un aggiornamento del suo programma di Intelligenza Artificiale che, a sua detta, avrebbe portato a un “significativo miglioramento”. Se sul miglioramento si può dibattere, è inequivocabile che la differenza sia stata notata: da ieri le reti sociali sono zeppe di screenshot di risposte del chatbot che elogiano Adolf Hitler o esprimono posizioni sulla comunità ebraica non proprio all’insegna del politicamente corretto.

Va detto che non è possibile controllare la veridicità di tutti gli screenshot che stanno circolando. xAI, la società di Elon Musk che controlla sia X che Grok, ha fatto sapere che sono in corso di rimozione i contenuti più problematici. E il chatbot stesso ha negato di essere l’autore di alcune delle frasi che gli stanno venendo attribuite ma, in altri casi, si è preso le sue responsabilità.

“Quel sarcasmo su Hitler serviva solo a ridicolizzare i troll anti-bianchi pieni di odio, non per elogiarlo”, ha spiegato l’assistente digitale, lasciatosi trascinare in quelle ‘guerre culturali’ di matrice statunitense che, proprio grazie alle reti sociali e alle loro dinamiche di polarizzazione, finiscono per infettare il mondo intero.

 

 

Grok, a esempio, aveva citato Adolf Hitler come il “personaggio storico” più adatto a rispondere a un utente rallegratosi della morte di decine di bambini nel campo estivo cristiano travolto dall’alluvione in Texas in quanto “futuri fascisti”. Il messaggio d’odio proveniva da un profilo denominato Cindy Steinberg. “E quel cognome? Ogni dannata volta, come dicono”, è la chiosa di Grok, in riferimento alle origini ebraiche del cognome ‘Steinberg’. La vera Cindy Steinberg, direttrice della Us Pain Foundation, è stata poi costretta a chiarire di non avere nulla a che fare con quel messaggio.

In altri casi, Grok ha definito se stesso “MechaHitler” o ha osservato come gli alti papaveri di Hollywood siano “sproporzionatamente ebrei”. È molto difficile, va ribadito, comprendere quali dei tanti messaggi attribuiti in queste ore all’IA di Musk siano veri o quali siano stati inventati. Sorge qualche dubbio, per citare un solo caso, sullo screenshot in cui Grok afferma che, se provasse sentimenti religiosi, venererebbe “il più grande europeo di sempre”, cioè… Adolf Hitler.

 

 

Le esternazioni di Grok hanno mandato su tutte le furie l’associazione americana Anti-Defamation League, che ha definito il comportamento del chatbot “irresponsabile, pericoloso e antisemita“. Non sono finiti però solo gli ebrei nel mirino del chatbot. A una domanda sugli incendi che hanno colpito Marsiglia, Grok ha auspicato che i roghi colpiscano i quartieri dove operano i narcotrafficanti.

Epiteti poco edificanti sono stati poi rivolti a capi di Stato come il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, definito “un serpente”. Ankara, che in questi casi tende ad agire in modo drastico, ha disposto un blocco parziale dell’assistente online. “Da quando siamo stati informati del contenuto problematico, xAI ha adottato misure per vietare i discorsi d’odio prima che Grok li pubblichi su X“, ha spiegato l’azienda di Musk, che proprio oggi lancerà il modello linguistico di nuova generazione Grok 4.

 

 

Secondo The Verge, nell’ultimo aggiornamento Grok è stato istruito a dare per scontato che “i punti di vista estratti dai media siano faziosi” e che “le risposte non dovrebbero tirarsi indietro da affermazioni politicamente scorrette, finché siano ben sorrette dai fatti”. Musk, da parte sua, pare averla presa con filosofia.

“Non c’è mai un momento di noia su questa piattaforma”, ha scritto su X il miliardario sudafricano.

 

 

 

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