AGI – “Ho deciso di dimettermi, ma ho deciso anche di ricandidarmi, ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, siate voi a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire. Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria, non altri”. È l’annuncio a sorpresa fatto sui social dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.
Critiche a Occhiuto da Calenda
Poche ore prima Occhiuto era finito nel mirino di Calenda. “A me sembra che la Regione non proceda su niente: la questione sanitaria è una questione drammatica e non si va avanti, nel trasporto pubblico locale non succede niente”, aveva detto il leader di Azione parlando con i giornalisti a Lamezia Terme (Cz) a margine dell’inaugurazione della sede regionale del partito. “Il governatore Occhiuto, con cui pure ho cercato di fare un punto, evidentemente – aveva proseguito Calenda – è troppo impegnato per richiamare. Do’ un consiglio a Occhiuto: se fai troppo il bullo, finisce che prima o poi ti fai male”.
Intervento del PD Calabria sull’Alta Velocità
E su Occhiuto c’era stato anche un intervento del Pd Calabria, attraverso il senatore Nicola Irto. “Sull’Alta velocità ferroviaria, il governo Meloni ha inferto un colpo durissimo alla Calabria e all’intero Mezzogiorno. Cinico e baro, l’esecutivo di centrodestra continua a considerare il Sud un puro serbatoio di voti, come certifica il Rapporto intermedio sulle infrastrutture presentato alla Camera: 11 miliardi e 363 milioni di euro cancellati al Meridione, di cui ben 9,4 miliardi sottratti alla Calabria per la realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria fino a Reggio“. “È uno scippo vergognoso, che – continuano i dem calabresi – smaschera l’ipocrisia della destra al governo e l’assordante silenzio del presidente Occhiuto. Altro che Calabria straordinaria: siamo davanti alla più ordinaria delle umiliazioni, perpetrata con l’avallo opportunistico di chi, invece di difendere gli interessi dei calabresi, preferisce rimanere allineato per tornaconto personale. Questo fatto gravissimo – aggiunge il Pd Calabria – rende ancora più folle e insensato il progetto del Ponte sullo Stretto, opera faraonica, economicamente devastante e inutile sul piano strategico. La cancellazione dell’Alta velocità per la Calabria è l’ennesima conferma – osserva Irto – della subalternità politica e istituzionale del centrodestra calabrese. Mai come adesso, la Calabria è messa ai margini. Ma noi continuiamo a lottare perché – conclude – vogliamo il riscatto della nostra comunità”.