lunedì, Ottobre 13, 2025
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Omicidio del 21enne a Palermo, oggi l’autopsia e l’interrogatorio del 28enne reo confesso

AGI – Sarà eseguita nella giornata di oggi l’autopsia sul corpo di Paolo Taormina, il 21enne ucciso nella notte tra sabato e domenica a Palermo, colpito a morte dopo essere intervenuto per sedare una rissa davanti al pub in cui lavorava, a pochi passi dal Teatro Massimo.

Tra le altre cose l’esame autoptico dovrà appurare le cause del decesso in seguito – secondo la ricostruzione fornita dall’indagato fermato con l’accusa di omicidio – a un colpo di arma da fuoco alla testa.

 

 

La confessione di Gaetano Maranzano

Gaetano Maranzano28 anni, fermato dai carabinieri su disposizione della procura, avrebbe infatti confessato di avere visto, per caso, Taormina che in passato avrebbe fatto delle avances alla sua fidanzata e di avere quindi perso la testa.

Ieri nel corso della perquisizione domiciliare eseguita poco dell’arresto i carabinieri hanno trovato nella sua abitazione una pistola semiautomatica calibro 9 illegalmente detenuta su cui saranno effettuate tutte le verifiche balistiche.

Maranzano in attesa dell’interrogatorio

Maranzano dopo essere stato sottoposto a fermo ha trascorso la notte nel carcere di Pagliarelli in attesa dell’interrogatorio, atteso per oggi, da parte del gip che dovrà esprimersi sulla convalida del provvedimento.

Ergastolo per chi uccide“. È quanto si legge nel cartello bianco lasciato stamane davanti al pub della famiglia di Paolo Taormina, il 21enne ucciso nella notte tra sabato e domenica. Il locale è stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. In tanti continuano a lasciare mazzi di fiori in ricordo della vittima.

Domenica sera una manifestazione spontanea con duemila persone e con alla testa la madre di Paolo, ucciso dopo essere intervenuto per sedare una rissa scoppiata a pochi passi dal teatro Massimo.

Nuova marcia contro la violenza e appello allo Stato

E stasera alle 20.30 un’altra marcia contro la violenza, da piazza Verdi alla prefettura per chiudere una maggiore presenza dello Stato. “Una marcia silenziosa per fare rumore”, promossa da Cgil, Cisl, Uil e Acli “perché è giunto il momento di reagire concretamente e insieme. Servono azioni immediate per l’ordine pubblico, il disagio e le fragilità sociali“.

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