giovedì, Giugno 26, 2025
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Omicidio Garlasco, la legale di Sempio: “Le analisi dimostrano che Andrea non c’era”

AGI – “I primi risultati emersi dalle analisi confermano quanto già ribadito più volte dal mio assistito Andrea Sempio e cioè che egli non è mai entrato in quella casa il 13 agosto 2007. Siamo fiduciosi e attendiamo che i periti e i consulenti di parte svolgano e completino il proprio lavoro.” Lo afferma l’avvocata Angela Taccia che assieme al collega Massimo Lovati assiste l’indagato nella nuova indagine della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. 

Reperti colazione, tracce dna Stasi su cannuccia tè

Il dna di Alberto Stasi sulla cannuccia della confezione di te’ freddo e quello di Chiara Poggi sulla pellicola del Fruttolo così come sul piattino e sulla scatola di cereali. Sarebbero questi i primi esiti delle analisi svolte sui resti della colazione e sulla spazzatura di casa Poggi nell’ambito dell’incidente probatorio sull’omicidio di Chiara Poggi. Nessuna traccia invece di Andrea Sempio, indagato nell’inchiesta della Procura di Pavia che punta a riaprire il caso dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, che sta finendo di scontare 16 anni di carcere per il delitto avvenuto il 13 agosto del 2007. Ieri l’avvocato Antonio De Rensis nella trasmissione ‘Zona Bianca’ aveva spiegato che sul brick di tè freddo “potrebbe, dobbiamo usare il condizionale”, esserci traccia del dna di Stasi e, sempre in ipotesi ancora da confermare, il dna della vittima in tracce molto esigue sarebbe sul piattino e sulla scatola di cereali.

 

Fonti vicine all’inchiesta confermano all’AGI questo scenario. Stasi quindi avrebbe bevuto il te’ freddo, circostanza che non era mai emersa e che comunque cambia poco nell’ottica della nuova indagine. L’incidente probatorio proseguirà il 4 luglio, mentre la Procura e i carabinieri stanno portando avanti, tra le altre cose, gli accertamenti informatici e quelli sulla scena del crimine attraverso la Bloodstain Pattern Analysis. 

pm, cercare “impronte latenti” su reperti spazzatura

La Procura di Pavia chiede nell’ambito dell’indagine sul delitto di Garlasco “che sui reperti ‘etichetta in carta arancione Estathe”, ‘sacchetto spazzatura’, ‘sacchetto biscotti’ e ‘sacchetto cereali’ sia effettuata l’esaltazione delle impronte digitali latenti secondo idonee modalità dattiloscopiche che saranno concordate tra i periti e i consulenti tecnici nominati, trattandosi questa -diversamente dalla successiva ed eventuale attività di comparazione- di attività di natura irripetibile soggetta a modificazione non evitabile a causa del tempo trascorso.”.

In sostanza, nella memoria firmata dai pm Giuliana Rizza, Valentina De Stefano e Stefano Civardi, visionata dall’AGI, viene sollecitata un’estensione dell’incidente probatorio accogliendo la richiesta della difesa di Alberto Stasi e dei suoi consulenti formulata nell’udienza del 16 maggio scorso. I magistrati spiegano che “emerge la necessita’ di disporre accertamenti dattiloscopici sui reperti contenuti nella spazzatura con modalità idonee a non inficiare gli accertamenti genetici”.

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