domenica, Luglio 20, 2025
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Padre Romanelli: “La situazione a Gaza continua ad essere molto grave”

AGI – La situazione a Gaza “continua a essere molto grave”. È l’allarme lanciato tramite i media vaticami dal parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, ferito due giorni fa in un attacco alla chiesa della Sacra Famiglia, l’unica cattolica della Striscia.

“Salve a tutti, quello che è successo è terribile, come sapete due giorni fa è esploso, è stato il colpito il frontone della nostra chiesa, della Sacra famiglia, quella croce che si vede ha quasi 2 metri e quindi è grande e le schegge – non soltanto le schegge – delle rocce che sono cadute su quelle due anziane che erano sotto la chiesa sotto una tenda e che sono decedute, ma le schegge di metallo hanno ferito tanti”, ha raccontato il religioso, “Ci sono stati quindici feriti tre dei quali sono morti, pure il portinaio Saad è morto e due anziane, Foumia e Najwa. E poi tra il resto dei feriti, io sono stato ferito a una gamba, una ferita non grave e al fianco, e poi due si’, feriti sono gravi, che sono fuori pericolo di vita però comunque una condizione molto grave: Najeeb, che è ancora ricoverato all’ospedale anglicano, ha un polmone forato; e Suhail, il nostro postulante, il nostro religioso, che molti di voi conoscono. Doveva essere in seminario ma è cominciata la guerra e non è potuto uscire da qui e viaggiare per cominciare ufficialmente il suo noviziato ed è molto attivo qui in parrocchia”.

 

 

Il giovane “ha avuto una ferita molto grande, ha subito un intervento e adesso è ricovero, sarà lungo. Quindi preghiamo per questi due che sono i feriti più gravi. Il resto dei feriti, stiamo bene”, ha detto ancora Padre Romanelli, “La situazione continua ad essere molto grave in tutta la Striscia di Gaza, siamo stati riconfortati della vicinanza della Chiesa, come sempre. Ci ha chiamato Papa Leone. È venuto il patriarca latino, ancora una volta, il cardinale Pierbattista Pizzaballa ed è stato accompagnato dal patriarca greco-ortodosso. Una visita molto sentita, bellissima veramente, in mezzo a questa tragedia il conforto, la preghiera, la vicinanza dei pastori, di tutti i fedeli, di tutte le persone di buona volontà”.

“La situazione continua ad essere molto grave, come vi dico. Continuiamo a pregare per la pace, a convincere il mondo che questa guerra non porterà niente di buono, quindi quanto prima finisce sarà meglio, meglio per tutti: per la Palestina, per Israele, per tutti i cittadini”.

 

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