AGI – Un nuovo farmaco iniettabile settimanale potrebbe trasformare la vita di oltre otto milioni di persone affette dal morbo di Parkinson, sostituendo la necessità di assumere più compresse al giorno. Gli scienziati dell’Università dell’Australia Meridionale (UniSA) hanno sviluppato una formulazione a lunga durata d’azione che rilascia una dose costante di levodopa e carbidopa per un’intera settimana.
Come funziona il nuovo iniettabile
La formulazione biodegradabile viene iniettata sotto la pelle o nel tessuto muscolare, rilasciando gradualmente il farmaco in sette giorni. Il morbo di Parkinson è la seconda malattia neurologica più comune, con oltre 8,5 milioni di persone colpite nel mondo. Attualmente, i sintomi – tremori, rigidità e lentezza nei movimenti – sono gestiti con farmaci orali da assumere più volte al giorno, con effetti collaterali e scarsa aderenza terapeutica.
Obiettivi e vantaggi della nuova terapia
Il professor Sanjay Garg, del Centro per l’innovazione farmaceutica dell’UniSA, spiega: “Il nostro obiettivo era creare una formulazione che semplificasse il trattamento, migliorasse l’aderenza terapeutica e mantenesse livelli costanti di farmaco. Questa iniezione settimanale potrebbe rappresentare una svolta per la cura del Parkinson”.
Tecnologia e risultati della ricerca
La dottoranda Deepa Nakmode aggiunge che l’impianto in situ è progettato per rilasciare entrambi i principi attivi in modo costante, riducendo i rischi legati alle fluttuazioni plasmatiche. Il gel combina PLGA, un polimero biodegradabile approvato dalla FDA, con Eudragit L-100, sensibile al pH, per ottenere un rilascio controllato e prolungato.
Efficacia, sicurezza e somministrazione
I test di laboratorio hanno confermato l’efficacia e la sicurezza del sistema: oltre il 90% della levodopa e l’81% della carbidopa sono stati rilasciati in sette giorni. L’impianto si è degradato per oltre l’80% in una settimana e non ha mostrato tossicità significativa. La formulazione può essere somministrata con un ago da 22 gauge, evitando interventi chirurgici.
Impatto sulla qualità della vita
“Le implicazioni di questa ricerca sono profonde – conclude il Prof. Garg –. Ridurre la frequenza delle somministrazioni da più volte al giorno a una sola iniezione settimanale rappresenta un importante passo avanti nella terapia del Parkinson. Non stiamo solo migliorando il modo in cui il farmaco viene somministrato, ma anche la qualità della vita dei pazienti”.