giovedì, Dicembre 11, 2025
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Per i tumori al seno terapie efficaci con l’ormone dello stress

AGI – Arriva da un vecchio antinfiammatorio una nuova, possibile arma per migliorare il trattamento del tumore al seno: uno studio internazionale coordinato dall’Ospedale Policlinico San Martino e Università di Genova insieme al Netherlands Cancer Institute di Amsterdam, con il sostegno di Fondazione AIRC, appena pubblicato sulla rivista Nature, dimostra che l’antinfiammatorio desametasone può potenziare e prolungare l’effetto delle terapie ormonali grazie alla sua azione simile a quella del cortisolo, ormone dello stress con un ruolo chiave nel rallentare la crescita delle cellule tumorali.

Lo studio dimostra che proprio un incremento del cortisolo in circolo è anche alla base degli effetti positivi di una dieta “mima-digiuno” in pazienti con tumore al seno in terapia ormonale, già dimostrati in precedenza dallo stesso gruppo di ricerca: l’utilizzo del desametasone o del digiuno controllato, rispettivamente grazie a un’azione che mima gli effetti del cortisolo sulle cellule tumorali o all’aumento dell’ormone stesso in circolo, potrebbero perciò diventare strategie integrate per ridurre la progressione del cancro, potenziando l’efficacia delle terapie ormonali e recuperando la sensibilità al trattamento nei casi in cui si sia instaurata una resistenza ai farmaci.

Attenzione ai rischi e al controllo medico

Tuttavia a causa dei possibili rischi associati, da un lato i possibili eventi avversi correlati al desametasone, dall’altro il pericolo di malnutrizione con una dieta restrittiva, il trattamento con l’antinfiammatorio e il digiuno controllato non possono essere gestiti in modalità “fai da te”: se ne verrà confermata la validità in ulteriori studi clinici, si tratta comunque di protocolli di intervento da seguire sempre sotto stretto controllo medico.

La ricerca dietro la scoperta

Lo studio è stato condotto su cellule, nel topo e in campioni biologici ottenuti dalle pazienti; Irene Caffa e Alessio Nencioni dell’Ospedale Policlinico San Martino e Università di Genova, in collaborazione con i colleghi del Netherlands Cancer Institute, Nuno Padrao e Wilbert Zwart, hanno innanzitutto cercato di capire i motivi alla base degli effetti antitumorali della dieta mima-digiuno, dimostrati dallo stesso team di ricerca in una pubblicazione apparsa su Nature nel 2020.

Il ruolo del cortisolo e dell’oncosoppressore

“Con quella ricerca – ricorda Irene Caffa del Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche dell’Università di Genova – mostrammo che brevi periodi di digiuno “controllato”, consistenti in una dieta vegana a basso contenuto di calorie, proteine e zuccheri, possono aumentare la sensibilità dei tumori della mammella alla terapia ormonale e rallentare la comparsa di resistenza al trattamento. Con queste ulteriori indagini abbiamo osservato che nel sangue delle pazienti e degli animali da esperimento sottoposti a digiuno controllato si registrano livelli molto elevati di cortisolo e che questi sono in larga parte responsabili dell’effetto positivo dell’intervento dietetico. L’ormone entra infatti nelle cellule tumorali e qui attiva il recettore dei glucocorticoidi, una proteina che nei tumori della mammella sensibili alle terapie ormonali funziona come un “oncosoppressore“, cioè una proteina che ne rallenta la crescita: quando abbiamo modificato le cellule in modo che non rispondessero al cortisolo, l’effetto potenziante del digiuno sulla terapia ormonale scompariva.”

Desametasone come alternativa al digiuno

I ricercatori hanno quindi valutato se il desametasone, un farmaco antinfiammatorio steroideo molto usato e con un’azione molto simile al cortisolo, potesse essere usato al posto del digiuno per far sì che i tumori della mammella rispondessero meglio alle terapie ormonali.

Conferme dagli esperimenti e prospettive future

“I dati raccolti nell’animale da esperimento – spiega Alessio Nencioni, professore ordinario di Medicina Interna all’Università di Genova e direttore della Clinica Geriatrica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova – confermano l’ipotesi: quando alla terapia ormonale veniva abbinato il desametasone, i tumori smettevano di crescere. Queste scoperte rinforzano l’idea che strategie dietetiche come il digiuno controllato oppure farmaci poco costosi e ben tollerati come il desametasone possano aiutare a raggiungere risultati terapeutici migliori nelle pazienti con tumore della mammella che rispondono alle terapie ormonali. Tuttavia è importante sottolineare che l’utilità del digiuno controllato così come quella dei farmaci corticosteroidei nel trattamento di questa patologia deve ancora essere verificata attraverso studi clinici specifici.”

Rischi e necessità di controllo medico

Inoltre questi interventi non sono esenti da rischi. “Il digiuno può portare a malnutrizione, una condizione che nei pazienti oncologici può essere molto pericolosa – precisa Nencioni – e minare l’esito delle terapie, il desametasone può provocare effetti collaterali seri come osteoporosi e immunosoppressione. Per questo è fondamentale che le pazienti non ne intraprendano l’utilizzo di loro iniziativa, al di fuori delle sperimentazioni che saranno condotte: i risultati di queste indagini saranno presto alla base di uno studio clinico rivolto ai pazienti con tumore della mammella metastatico“. (AGI)Red/Mld

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