martedì, Dicembre 16, 2025
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Perché il 2083 è l’anno simbolo per il terrorismo suprematista

AGI – Il 2083 è l’anno simbolo per il terrorismo suprematista. Entro il 2083 tutti gli immigrati, soprattutto quelli islamici, dovranno essere fuori dall’Europa e dai Paesi occidentali. Perché il 2083? Perché cade quattro secoli dopo il fallito assedio degli ottomani a Vienna. I suprematisti/nazionalisti dovranno prendere il potere nei vari Stati tra il 2030 e il 2070 per poter attuare il piano di remigrazione.

Anders Behring Breivik, lo stragista di Utoya (69 morti), isola simbolo per i socialisti e i laburisti, fu il primo a lanciare nel 2011 nel suo manifesto politico di 1500 pagine la data simbolo del 2083. Oggi il quindicenne Timofey K. ha ucciso a coltellate un bambino di 10 anni nella scuola media Uspenskaya, nel villaggio di Gorki-2, nella regione di Mosca. Il sito Meduza.io pubblica la foto del casco che sarebbe stato indossato dal killer, dove è in grande evidenza la cifra ‘2083’. 

Il ‘Moscow Times’ pubblica anche “alcune indiscrezioni non confermate”, secondo le quali le foto trovate sul telefono del killer contengono “citazioni estremiste” e nomi di organizzazioni di estrema destra, nonché riferimenti alla sparatoria nella moschea di Christchurch del 2019 in Nuova Zelanda. Le autorità competenti non hanno rilasciato dichiarazioni in merito a tali segnalazioni.

Attentati e collegamenti tra killer

Il 15 marzo 2019 l’australiano Brenton Harrison Tarrant uccise 51 fedeli islamici inermi in due moschee di Christchurch (Nuova Zelanda). Tarrant odia gli immigrati, dichiarò di avere preso ispirazione da Breivik, e citò anche Traini, candidato della Lega alle comunali di Corridonia, che tentò una strage di neri a Macerata nel 2018 (sei feriti e spari anche contro la locale sede del Pd).

Mair, ammiratore di Breivik, uccise nel 2016 la giovane deputata laburista Jo Cox, durante la sua campagna elettorale contro la Brexit. Crusius (lo stragista di El Paso nell’agosto 2019, 23 morti) si ispirò a Tarrant. Una lista infinita di fatti che collegano un killer all’altro. Fino a creare una vera e propria ‘Rete nera’, altro che lupi solitari. Oggi nella regione di Mosca è stato ucciso un bambino di 10 anni. Il killer chiedeva agli alunni la loro nazionalità. Non è ancora nota l’identità del bambino martire dell’odio suprematista.

Uccidere bambini innocenti

Uccidere bambini innocenti fa parte di una precisa strategia del terrorismo suprematista e nazionalista. Tarrant scrisse nel suo manifesto del 2019: “Ogni invasore che uccidi, di ogni età è un nemico in meno che i tuoi figli dovranno affrontare. Questo ‘lavoro’ lo vuoi fare tu oppure lo vuoi lasciare ai tuoi figli e ai tuoi nipoti? I figli degli invasori non resteranno sempre bambini. Diventeranno adulti, voteranno e creeranno altri invasori per sostituire la tua gente.
Cresceranno e prenderanno il potere a discapito della ‘tua gente'”.

Tarrant, nel 2019 a Christchurch, mise in pratica il suo pensiero: nella moschea c’era anche Mucaad Ibrahim, un bambino di tre anni, terrorizzato per gli spari e per il sangue intorno a lui. Tarrant lo’ finì in diretta Facebook sparandogli un colpo alla testa. I Giovani Identitari austriaci celebrano ogni settembre l’anniversario della sconfitta degli ottomani a Vienna.

La teoria della remigrazione

Martin Sellner è uno dei leader degli Identitari. A Potsdam nel 2023, in un convegno a cui parteciparono anche esponenti dell’AfD e della Cdu, rilanciò la teoria della ‘remigrazione’. Sellner, prima della strage di Christchurch del 2019, ebbe uno scambio di mail con Tarrant. Tarrant fece anche delle donazioni in denaro agli Identitari austriaci e francesi. Il 6 gennaio 2018, dopo avere effettuato il bonifico a Sellner, Tarrant gli scrisse una mail: “È una piccola somma. Vorrei solo poter dare di più. Hai il supporto di milioni di persone in tutto il mondo. Continuate così, sarà una lunga strada verso la vittoria. Dio ti benedica e Dio benedica l’Europa”.

Sellner ringraziò Tarrant via mail il 9 gennaio 2018 per la donazione e si dichiarò disponibile a incontrarlo se fosse capitato in Austria. Il 10 gennaio Tarrant ricambiò l’invito: “Lo stesso vale per te se visiti l’Australia o la Nuova Zelanda. Ci sarebbero persone felici di ospitarti a casa loro”. Tarrant successivamente si reco’ in Austria ma sia lo stragista sia Sellner hanno sempre negato di essersi effettivamente incontrati.

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