martedì, Novembre 18, 2025
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Piano di pace per Gaza, l’Onu adotta la risoluzione Usa

AGI – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con tredici voti a favore (e l’astensione di Russia e Cina), ha adottato la risoluzione statunitense sul piano di pace per Gaza, più volte modificato, che prevede l’intervento di una forza internazionale per stabilizzare la situazione in tutta l’area.

 

 

L’ambasciatore USA alle Nazioni Unite, Mike Waltz, ha ringraziato il Consiglio di sicurezza per l’approvazione del piano americano di pace. “Coglieremo – ha detto – l’opportunità di oggi per porre fine a decenni di spargimenti di sangue e rendere la pace duratura una realtà, e lavoreremo instancabilmente con i nostri partner, come abbiamo fatto negli ultimi mesi, per portare avanti questa visione di un Medio Oriente più stabile e prospero“.

Waltz ha poi detto che “il piano storico in venti punti del presidente Trump segna l’inizio di quella che sarà una regione forte, stabile e prospera, unita nel rifiuto del percorso della violenza, dell’odio e del terrore. Colleghi, e lo dico al mondo: la risoluzione di oggi è solo l’inizio”.

 

 

“L’adozione della risoluzione – ha aggiunto Waltz – dimostra il sostegno schiacciante alla visione del Presidente per una Gaza stabile, in cui i palestinesi determinano il proprio destino, liberi dal dominio terroristico e dalla violenza. E, sotto la guida audace del presidente Trump, gli Stati Uniti continueranno a ottenere risultati, insieme ai nostri numerosi partner”.

La posizione dell’Algeria

L’ambasciatore algerino all’Onu, Amar Bendjama, ha dichiarato al Consiglio di sicurezza di aver votato a favore della risoluzione di pace degli Usa perchè il testo “non parla di annessione, occupazione e sfollamento forzato“. “Israele – ha aggiunto nel suo intervento – non potrà imporre restrizioni che hanno contribuito alla fame dei palestinesi”. “Una forza internazionale di stabilizzazione – ha continuato – consentirà il ritiro completo delle Forze di difesa israeliane da Gaza”. L’ambasciatore si è anche augurato che le misure di protezione vengano estese “prima possibile” alla Cisgiordania. 

No di Hamas

Hamas respinge il piano delle Nazioni Unite per l’invio di forze internazionali a Gaza. “La risoluzione impone un meccanismo di tutela internazionale sulla Striscia di Gaza, che il nostro popolo e le sue fazioni rifiutano”, afferma il gruppo in una lunga dichiarazione su Telegram.
Questo malcontento riecheggia i precedenti commenti di un portavoce di Hamas ad Al Jazeera, in cui il gruppo aveva comunicato che avrebbe respinto il controllo straniero sulla Striscia di Gaza. “Assegnare alla forza internazionale compiti e ruoli all’interno della Striscia di Gaza, tra cui il disarmo della resistenza, la priva della sua neutralità’ e la trasforma in una parte del conflitto a favore dell’occupazione israeliana”, prosegue la dichiarazione. “Qualsiasi forza internazionale, se istituita, deve essere dispiegata solo ai confini per separare le forze, monitorare il cessate il fuoco e deve essere sotto la piena supervisione delle Nazioni Unite”. Hamas sostiene che “resistere all’occupazione con tutti i mezzi è un diritto legittimo”.

GB, l’Autorità Palestinese riprenda il governo di Gaza

Il viceambasciatore del Regno Unito all’Onu, James Kariuki, nel suo intervento al Consiglio di sicurezza, ha sottolineato l’importanza che l’Autorità Palestinese “riprenda il governo di Gaza” e ha augurato che il piano di pace aiuti a “rafforzare” l’unione tra Gaza e Cisgiordania.

Sì dell’ANP alla risoluzione

Lo Stato di Palestina – scrive l’agenzia palestinese Wafa – ha accolto con favore l’adozione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite della bozza di risoluzione degli Stati Uniti su Gaza, che afferma l’istituzione di un cessate il fuoco permanente e completo nella Striscia di Gaza, la fornitura senza ostacoli di assistenza umanitaria e il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla creazione del proprio Stato indipendente.

Lo Stato di Palestina ha sottolineato l’urgente necessità di attuare immediatamente questa risoluzione sul campo, in modo da garantire il ritorno alla normalità, proteggere la nostra popolazione nella Striscia di Gaza, impedire lo sfollamento, assicurare il completo ritiro delle forze occupanti, consentire la ricostruzione, fermare l’indebolimento della soluzione dei due Stati e impedire l’annessione.

Lo Stato di Palestina ha espresso la sua piena disponibilità a cooperare con l’amministrazione statunitense, i membri del Consiglio di sicurezza, gli stati arabi e islamici, l’Unione europea e i suoi stati membri, le Nazioni Unite e tutte le parti della coalizione internazionale e i partner nella Dichiarazione di New York, al fine di garantire l’attuazione di questa risoluzione in modo da porre fine alle sofferenze del nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est e far progredire il percorso politico che porta alla pace, alla sicurezza e alla stabilità tra palestinesi e israeliani, sulla base della soluzione dei due Stati fondata sul diritto internazionale e sulla legittimità internazionale.

Lo Stato di Palestina – prosegue l’agenzia Wafa – ha rinnovato l’affermazione della propria disponibilità ad assumersi tutte le proprie responsabilità nella Striscia di Gaza, nel quadro dell’unità di territorio, popolo e istituzioni, considerando la Striscia parte integrante dello Stato di Palestina. 

 

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