domenica, Settembre 7, 2025
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Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono Santi. Papa Leone, “oggi è una festa bellissima”

AGI – Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono Santi. Papa Leone XIV ha pronunciato, in latino, la formula di canonizzazione durante la messa, cominciata alla 10 e presieduta sul sagrato della Basilica di San Pietro. “Dichiariamo e definiamo Santi – ha detto Leone – i Beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis e li iscriviamo nell’Albo dei Santi, stabilendo che in tutta la Chiesa essi siamo devotamente onorati tra i Santi”. Al termine della formula viene offerto l’incenso per la venerazione delle reliquie.

La piazza è gremita di migliaia di fedeli presenti alla liturgia di canonizzazione dei due giovani comuni che hanno fatto della sequela del Vangelo la loro ragione di vita. Da venerdì scorso sulla facciata della Basilica sono appesi i drappi con le immagini dei due beati, la cui canonizzazione fu annunciata da Papa Francesco rispettivamente per il 26 aprile e per il 3 agosto. I primi pellegrini hanno raggiunto i varchi di prefiltro, allestiti nel corso della notte in attuazione del piano di sicurezza messo in campo dalla Questura di Roma, già dalle 6 della mattina.

 

 

E dopo un’ora oltre 12 mila persone hanno già fatto accesso all’interno di piazza San Pietro dopo aver superato i controlli a cura delle forze di polizia. L’afflusso sta proseguendo in maniera ordinata con una rimodulazione che i dirigenti della Questura stanno attuando in base al congestionamento delle varie direttrici di accesso al fine di rendere più fruibile il percorso di ingresso all’interno dell’area di piazza San Pietro.

 

 

Papa Leone, “oggi è una festa bellissima”

“Buon giorno a tutti! Buona domenica e benvenuti! Grazie!”. Papa Leone XIV, prima della messa, è arrivato sul sagrato della Basilica di San Pietro per salutare a braccio i fedeli in piazza. “Fratelli e sorelle, oggi è una festa bellissima per tutta l’Italia, per tutta la Chiesa, per tutto il mondo – ha detto il Pontefice -. E prima di cominciare la solenne celebrazione della canonizzazione, volevo dire un saluto e una parola a tutti voi perchè, se da una parte la celebrazione è molto solenne, e anche un giorno di molta gioia. E volevo salutare soprattutto tanti giovani ragazzi che sono venuti per questa santa messa. Veramente è una benedizione del Signore, e trovarci insieme voi che siete venuto da diversi Paesi, è veramente un dono di fede che vogliamo condividere”. “Dopo la santa messa se potete avere un po’ di pazienza spero di venire e salutare voi in piazza”, ha aggiunto il Papa tra gli applausi. “Se siete lontani adesso, speriamo almeno di poterci salutare”. “Saluto i familiari dei due Beati quasi Santi, le delegazioni ufficiali, tanti vescovi e sacerdoti che sono venuti. Un applauso per tutti loro, grazie anche a voi per essere qui, religiosi e religiose, l’Azione Cattolica”.

A concelebrare la messa con il Pontefice, anche 1.700 sacerdoti, 36 cardinali, 270 vescovi. Sono presenti le delegazioni ufficiali dall’Italia, dalla Gran Bretagna, dalla Polonia e dall’Ordine di Malta.

Chi sono Frassati e Acutis

Due santi giovani, pieni di vitalità con il cuore infiammato dall’amore per Cristo, vissuti nel mondo ma non del mondo, come ha affermato ai media vaticani il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi. Pier Giorgio Frassati (1901-1925) e Carlo Acutis (1991-2006), giovani diversi per età – il primo morì a 24 anni, il secondo a quindici – simili nella dedizione ai poveri e nel nutrimento quotidiano dell’Eucaristia. Due santi “della porta accanto”, come amava ripetere Papa Francesco.

Frassati e il modello del fedele laico

Pier Giorgio Frassati – ha sottolineato il prefetto del Dicastero delle cause dei santi – incarna il modello del fedele laico offerto dal Concilio Vaticano II. È colui che, impegnato nella vita, ha una particolare esperienza in diverse realtà del mondo, è quella che il Concilio chiama l’indole secolare del fedele laico che ha vissuto in piena consonanza con il Vangelo, incarnandolo in ogni aspetto”. Quel fare il bene senza gridarlo che si manifesterà poi in una corposa presenza ai funerali del giovane torinese di persone povere, diseredate, gente ai margini che lui aveva aiutato sempre nel nascondimento. Un’umanità che squarcia il velo sugli occhi della famiglia, ignara della dedizione del figlio verso gli ultimi.

Acutis, il santo dei Millennial

Anche al funerale di Carlo Acutis, il “santo dei Millennial” (considerato il “patrono di Internet”) parteciparono tanti poveri e anche la sua famiglia non sapeva. “Acutis è stato una scoperta anche per i suoi genitori, ha fatto quello che ha fatto con le sue possibilità di adolescente, con le sue possibilità di giovane”. Carlo è espressione della “santità di un ragazzo, pronto ad aprirsi alla vita avendo come punto di riferimento l’Eucaristia, la sua autostrada per il cielo”, ha aggiunto Semeraro.

 

 

 

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