giovedì, Dicembre 18, 2025
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Poca neve e rincari, difficile inizio della stagione dello sci

AGI – Nebbioni che causano enormi ritardi alle gare di Coppa del mondo, tra partenze posticipate e lunghe interruzioni di gare iniziate che mandano in tilt i palinsesti televisivi, diffusa carenza di neve, temperature che anche a 2.000 metri superano lo zero facendo diventare la neve granulosa e soprattutto non consentendo l’operatività dei cannoni per la produzione di neve artificiale.

Alla vigilia delle due tradizionali vacanze sulla neve di Natale e Capodanno si può parlare di allarme neve tra caldo e pioggia. La stagione sciistica 2025/2026 si preannuncia difficile sia per l’innevamento che a livello di costi, decisamente lievitati sia in termini di attrezzatura che di servizi, hotel, case-vacanza, ristoranti e luoghi dedicati all’Après-ski.

Skipass e deficit di neve

Il motivo dei rincari è l’adeguamento di impianti e strutture oltre al costo dell’energia. Sempre molto sensibili sono i rincari degli skipass, schizzati dopo la chiusura causa la pandemia di coronavirus. I prezzi record dei giornalieri sono 86 euro in alta stagione per il Dolomiti Superski (77 euro in bassa) e Cervinia con 87 euro. La Fondazione Cima indica un deficit del 61% di neve. Nel febbraio 2023 il deficit di neve, a livello nazionale, si attestava a -45% rispetto alla media del 2011-2021.

Preoccupazioni per la stagione

Di giorno in giorno, in attesa di un brusco calo delle temperature e di vedere i fiocchi bianchi cadere dal cielo, cresce la preoccupazione per la tenuta dell’innevamento. Assenza di precipitazioni nevose, temperature sopra lo zero ed un elevato numero di sciatori e snowboardisti che animeranno le piste nelle prossime due settimane, se nulla cambierà, c’è un reale rischio di aperture delle piste a fasce orarie se non addirittura di costringere i comprensori a interrompere la stagione sciistica.

Il cambiamento climatico e i Giochi olimpici

Il tema del cambiamento climatico è noto a livello mondiale e anche lo stesso Comitato Olimpico Internazionale guarda con preoccupazione ai Giochi olimpici invernali del futuro, soprattutto agli sport della neve. Inizia a trapelare un po’ di preoccupazione sulle Dolomiti che dal 6 al 22 febbraio faranno da cornice ad una parte delle competizioni dei Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026.

A Cortina d’Ampezzo, dove si svolgeranno le gare di sci alpino femminile, attualmente oltre i 2.000 metri si registrano piogge che “mangiano” la neve. Fermi da giorni anche i cannoni a seguito delle temperature elevate. Nei quattro comprensori bellunesi del Dolomiti Superski attualmente sono aperte solo il 40% delle piste ed è in funzione poco più del 60% degli impianti di risalita.

Previsioni meteo e prospettive

Dopo un incoraggiante inizio di stagione a seguito delle nevicate in quota di fine novembre, il caldo e la scarsità di precipitazioni della prima parte di dicembre stanno rallentando significativamente l’accumulo di neve su tutto il territorio nazionale. Secondo il monitoraggio stagionale della Fondazione Cima, la seconda metà del mese di dicembre “si preannuncia complessa e sarà determinante per capire come andrà la stagione dal punto di vista della risorsa idrica nivale“.

Alla base di ogni stagione nivale rimane una dinamica ben nota: l’accumulo dipende dalla concomitanza di temperature inferiori allo zero e precipitazioni abbondanti sotto forma di nevicate. Le previsioni stagionali fornite dall’agenzia ItaliaMeteo confermano per la fine del mese precipitazioni sopra media nel Nord-Ovest e sotto media sul resto del territorio. Parallelamente, le temperature sono attese marcatamente sopra la media. L’ondata di calore che ha caratterizzato la prima decade di dicembre ha già mostrato gli effetti di queste condizioni, con una fusione intensa soprattutto alle quote medio-basse.

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