AGI – In un tempo in cui l’informazione è spesso ridotta a slogan, a titoli acchiappaclick e a notizie frammentarie, la XVI edizione del Premio Com&Te ha lanciato un messaggio tanto controcorrente quanto necessario: premiare la profondità, la serietà, la verità. Ed è per questo che il Premio alla Carriera è stato assegnato a Rita Lofano, direttrice dell’Agenzia Giornalistica Italia (AGI), “una delle voci più autorevoli e limpide del giornalismo italiano”.
In una Aula Magna del Liceo Scientifico “Andrea Genoino” di Cava de’ Tirreni gremita di studenti, docenti, cittadini e rappresentanti delle istituzioni, la cerimonia ha avuto il sapore di una lezione viva: non solo su cosa sia il giornalismo, ma su cosa possa ancora diventare. E proprio da quei giovani che troppo spesso vengono dipinti come disinteressati, è arrivata la scelta più significativa: riconoscere il valore di una professionista che ha fatto della sobrietà, dell’etica e dell’impegno civile le bussole della sua lunga carriera.
Una visione di giornalismo che resiste e ispira
Il premio a Rita Lofano è stato descritto dai promotori non solo come un omaggio alla carriera, ma come un tributo a una “visione del giornalismo”. “Una visione in cui la verità non è mai spettacolarizzata ma cercata – hanno spiegato i promotori del premio – analizzata, raccontata con intelligenza, misura e rispetto. È questa la cifra stilistica che ha caratterizzato il lavoro di Lofano negli anni, tanto nella promozione dell’eccellenza italiana quanto nell’analisi lucida delle dinamiche geopolitiche internazionali”.
“Il suo nome – hanno spigato – è ormai sinonimo di giornalismo colto ed equilibrato, capace di tenere insieme rigore professionale e sensibilità umana, anche nei contesti più complessi. Un equilibrio raro, che si è affinato anche grazie all’esperienza come corrispondente negli Stati Uniti, vissuta in uno dei periodi più delicati della storia contemporanea”. Una prospettiva internazionale che, come lei stessa ha sottolineato durante la premiazione, “ti consente di tornare a raccontare con un punto di vista diverso, più allargato”.
Le motivazioni del premio: un esempio per chi verrà
Le motivazioni del riconoscimento sono forti e attuali: l’impegno per la parità di genere, la passione autentica, la libertà di giudizio, la capacità di non inseguire le mode dell’informazione ma di offrire contenuti che aiutano a pensare. “Non abbiamo premiato solo un nome – hanno detto gli organizzatori – ma un’idea di giornalismo che può ancora essere un presidio di democrazia e di consapevolezza”.
E i ragazzi presenti hanno colto il senso profondo del premio, con parole che non lasciano spazio ai fraintendimenti: “Vogliamo giornalisti che non ci raccontino favole, ma che ci aiutino a capire il mondo. Rita Lofano ci dà fiducia: il suo modo pacato di spiegare le cose ci permette di costruire un pensiero critico. È questo il giornalismo che vogliamo”.
Un premio che guarda avanti
In questo contesto, il riconoscimento a Lofano si carica di un valore ancora più profondo: una professionista che ha attraversato le trasformazioni dell’informazione senza mai smarrire l’essenziale.
“Mai appiattirsi, ma guardare oltre”
“Questo riconoscimento mi fa particolarmente piacere perché arriva dai giovani”, ha dichiarato Lofano nel suo intervento. “Io credo che non si debba mai restare fermi su ciò che si è fatto, ma guardare a ciò che si vuole ancora fare. Mai appiattirsi, ma guardare oltre”. E proprio questo “guardare oltre” sembra essere il cuore pulsante del suo percorso: uno sguardo largo, non urlato, non piegato alle urgenze del momento, ma sempre rivolto alla costruzione di un’informazione responsabile, plurale e umana.
Accanto a Rita Lofano, il Premio Com&Te ha voluto valorizzare anche altre eccellenze del panorama culturale e scientifico: Stefano Liberti con Tropico Mediterraneo, vincitore del Premio Com&Te; Stefania De Pascale, a cui è stato assegnato il Premio “Giancarlo Siani” per Piantare patate su Marte; Giulio Betti, meteorologo e divulgatore, premiato per il suo impegno contro le false narrazioni climatiche; e Antonio De Simone, archeologo e docente, insignito del Premio Com&Te alla Cultura.