sabato, Luglio 27, 2024
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Premio internazionale di Drammaturgia Carlo Annoni

Il Premio internazionale di Drammaturgia Carlo Annoni è riservato a “testi teatrali a tematica LGBT+ e sulle diversità nella sfera dell’amore al tempo della fluidità di genere”; giunto alla IV edizione e organizzato in collaborazione con diversi teatri e festival di Milano, attraverso una open call internazionale vede i testi concorrenti selezionati e valutati da una qualificata giuria internazionale: sul podio un testo in lingua italiana, uno in lingua inglese e una menzione speciale per un corto teatrale. Di fatto, il Premio è dedicato e rivolto a tutti coloro che in Italia e nel mondo lottano per aver riconosciuto il diritto di amare e contro le discriminazioni dovute all’orientamento sessuale ed è stato ideato da Corrado Radovan Spanger, che abbiamo avuto la fortuna di intervistare.

Corrado, come nasce l’idea del Premio Carlo Annoni?

Il Premio ha origine da un’idea nata nel 2017 dopo la morte di mio marito Carlo Annoni, regista, attore, appassionato di teatro. Insieme ci siamo battuti per i diritti LGBT e ci siamo sposati nel 2010 a Londra, matrimonio poi trascritto in Italia. Abbiamo vissuto assieme per 36 anni e dopo la sua scomparsa mi è venuta naturale l’idea di un Premio teatrale LGBT in sua memoria.

A suo parere cosa significa, ad oggi, scrivere testi LgbtQ+?

Penso significhi molto per tanti, visto che riceviamo 700/800 testi all’anno da una quarantina di paesi, anche molto pericolosi, tipo Russia, Iran, Afghanistan. Il Premio Annoni è diffuso soprattutto negli Stati Uniti, dove è diventato il principale Premio Drammaturgico LGBT. La questione dei diritti nel mondo è più viva che mai. Per esempio negli Usa riceviamo testi dagli Stati più ostili come il Texas, l’Alabama.

Come pensi sia maturata (o regredita) la dimensione Lgbt a livello sociale?

E’ maturata con la diffusione del concetto della fluidità di genere, i giovani sono tendenzialmente bisessuali, si è aperta la società a livello di massa, mentre è regredita a livello politico.

Come possono i social, a tuo parere, recare un apporto positivo?

I social sono molto indietro rispetto ai giovani, c’è ancora molta censura pelosa, sembra che i social odino l’amore più che l’amore Lgbt.

Censura “pelosa”?

Sì, i social sono in mano a organizzazioni pericolosamente monopoliste.

Quale messaggio vorrebbe dare ad un giovane ragazzo/a gay di oggi?

Il messaggio è sempre lo stesso: essere orgogliosi di essere gay, diventare visibili in famiglia e nella società e amare!

Il Premio Carlo Annoni, come riportato sul sito, “accetta opere teatrali su argomenti che interessano la comunità LGBTQ+ e la promozione della diversità nell’amore, nella società, nella politica e nella cultura al tempo della fluidità di genere e della guerra”; l’iscrizione all’edizione di quest’anno è di prossima scadenza, quindi siate lesti e tirate fuori la penna!

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