sabato, Luglio 27, 2024
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Professore e terrorista, le accuse di Israele all’Unrwa

AGI – Uno è un bidello. Un altro un magazziniere. Un terzo è un impiegato e un quarto un tuttofare. Ma sette insegnavano nelle scuole dell’Unrwa (l’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei profughi palestinesi): matematica e arabo. Uno è accusato di aver rapito una donna. Si dice che un altro abbia distribuito munizioni. Un terzo avrebbe preso parte al massacro in un kibbutz dove morirono 97 persone. Tutti dipendenti dell’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite che gestisce le scuole, ospita e nutre centinaia di migliaia di palestinesi nella Striscia di Gaza. Le accuse sono contenute in un dossier fornito al governo degli Stati Uniti che dettaglia le rivendicazioni di Israele contro una dozzina di dipendenti dell’Agenzia delle Nazioni Unite che, dicono, avrebbero avuto un ruolo negli attacchi di Hamas contro Israele il 7 ottobre e dopo.

 

 

Venerdì l‘Onu ha dichiarato di aver licenziato diversi dipendenti dopo essere stata informata delle accuse. Ma si sapeva poco dei dettagli fino a quando il dossier non è finito nelle mani dei giornalisti del New York Times. Sulla base di queste accuse, peraltro,  otto paesi, compresi gli Stati Uniti e l’Italia, hanno deciso di sospendere il pagamento di alcuni aiuti all’Unrwa. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è dichiarato “inorridito da queste accuse” chiedendo tuttavia alle nazioni che hanno sospeso gli aiuti di riconsiderare la situazione: l’Unrwa è uno dei maggiori datori di lavoro a Gaza, con 13mila dipendenti, per lo più palestinesi. 

 

 

Hillel Neuer, canadese, avvocato e direttore esecutivo di
UN Watch, Ong per i diritti umani e per il monitoraggio delle Nazioni Unite con sede a Ginevra, risponde sua social, ironicamente, a chi insinua che si tratti di “qualche mela marcia”. “Ecco la nostra copia salvata (degli scambi di messaggi) del gruppo Telegram di 3.000 insegnanti dell’Unrwa”. A suo dire nella chat sono rintracciabili oltre 200mila messaggi di testo che “celebrano il terrorismo di Hamas”.

 

 

 

 

 

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