sabato, Giugno 21, 2025
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Putin: “Non escludo di prendere Sumy. Perchè considero nostra tutta l’Ucraina”

AGI – “La Russia non ha l’obiettivo di prendere la città ucraina di Sumy, ma tale possibilità non è esclusa”. Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, parlando al Forum economico di San Pietroburgo, come riporta Ria Novosti. Per il leader del Cremlino, la Russia “non mette in discussione il diritto dell’Ucraina all’indipendenza e alla sovranità né sta cercando la capitolazione dall’Ucraina. Ma insiste sul riconoscimento della realtà sul campo. L’esercito russo avanza ogni giorno in tutte le direzioni, lungo l’intera linea di combattimento”, ha affermato il capo dello Stato, secondo il quale i popoli russo e ucraino sono un tutt’uno: “Ho già detto più volte che considero i popoli russo e ucraino un unico popolo in realtà. In questo senso, tutta l’Ucraina è nostra”.

La crisi in Medio Oriente

Estendendo l’analisi a quello che succede in Medio Oriente, Putin ha detto che “crisi e conflitti regionali stanno rapidamente “divampando” nel mondo e oggi “questo è visibile in Medio Oriente. Si tratta di cambiamenti tettonici nell’economia e nella demografia globale, comprese le dinamiche della crescita demografica del pianeta; contraddizioni sociali e geopolitiche che si manifestano attraverso crisi, conflitti regionali che si riaccendono rapidamente con rinnovato vigore. Lo vediamo, purtroppo, oggi in Medio Oriente“.

I timori di una guerra mondiale

Il presidente russo ha auspicato che le dichiarazioni in cui il leader di un Paese autorizza l’omicidio del leader di un altro Paese rimangano solo a livello retorico. “Vorrei molto che cose come queste restassero a livello di retorica”, ha detto in risposta a una domanda su come considerasse le minacce al leader iraniano, Ali Khamenei. “Si possono trovare soluzioni accettabili sia per l’Iran che per Israele per risolvere il conflitto”, ha poi aggiunto dopo aver ammesso di essere “preoccupato” per la minaccia di una terza guerra mondiale.

Nessun ruolo di mediatore

Putin ha dichiarato di non voler fare da mediatore tra Iran e Israele, ma di aver solo suggerito idee su come i due Paesi potrebbero risolvere il conflitto in corso: “Non stiamo affatto cercando di agire da mediatore, stiamo semplicemente suggerendo idee. Se si riveleranno interessanti per entrambe le parti, non potremo che essere contenti”, ha detto.
Mentre Mosca ha condannato gli attacchi di Israele, la Russia non ha offerto supporto militare al suo alleato Iran e ha minimizzato i propri obblighi nell’ambito di un ampio accordo di partenariato strategico firmato pochi mesi fa.

Putin ha parlato telefonicamente con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente iraniano Masoud Pezeshkian dopo gli attacchi israeliani di venerdì scorso, ma il Cremlino ha dichiarato all’inizio di questa settimana di aver riscontrato una “riluttanza, almeno da parte di Israele, a ricorrere a qualsiasi servizio di mediazione o a intraprendere un percorso pacifico verso una soluzione”. Trump e il presidente francese Emmanuel Macron, per giunta, hanno pubblicamente respinto l’idea di un ruolo di mediazione per Putin. 

Rischio di recessione in Russia?

La Russia è “a favore della creazione di un ordine multipolare nel mondo dove tutti raggiungano accordi e trovino soluzioni”, ha sottolineato ancora Putin, secondo il quale “il rischio di stagnazione o addirittura di recessione nell’economia russa non è consentito in nessuna circostanza”.

Pur essendo a conoscenza del fatto che gli esperti stanno avvertendo del rischio recessione nell’economia russa, il leader del Cremlino ha esortato i funzionari a non permetterla “in nessuna circostanza. Alcuni specialisti ed esperti stanno evidenziando i rischi di stagnazione e persino di recessione. Questo non deve essere permesso in nessuna circostanza”.

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