giovedì, Dicembre 4, 2025
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“Putin responsabile della morte di Dawn Sturgess”

AGI – Vladimir Putin è da considerare “moralmente responsabile” della morte di Dawn Sturgess, la donna avvelenata con il Novichok dagli agenti russi che volevano eliminare Sergei Skripal, membro del GRU (l’intelligence militare russa) condannato nel suo paese d’origine per spionaggio a favore della Gran Bretagna.

Secondo l’esito di un’inchiesta condotta sulla vicenda, fin dalle prime fasi dell’avvelenamento le condizioni di Sturgess erano “insostenibili” e le cure ricevute “del tutto appropriate”.

L’attacco come dimostrazione pubblica

L’attacco a Sergei e alla figlia Yulia Skripal “doveva essere una dimostrazione pubblica della potenza russa“, è la conclusione cui è giunto il presidente della commissione di inchiesta, Lord Anthony Hughes. La morte di Sturgess è stata quindi un danno collaterale in un complotto che “equivaleva a una dichiarazione pubblica, sia a livello internazionale che nazionale, che la Russia agisce sempre con decisione in difesa di quelli che considera i propri interessi”.

Responsabilità di Putin e l’autorizzazione

Tutti i soggetti coinvolti nel tentativo di assassinare gli Skripal, incluso Putin che ha autorizzato l’attacco “al più alto livello“, sono ritenuti “moralmente responsabili” della morte di Dawn Sturgess.

Il contesto dell’avvelenamento e l’unità GRU

La donna morì al Salisbury District Hospital l’8 luglio 2018, otto giorni dopo essere entrata in contatto con il Novichok nell’appartamento del suo compagno Charlie Rowley (che si riprese dopo due giorni di ricovero in ospedale) nella vicina Amesbury. Sergei Skripal, obiettivo designato, era stato portato nel Regno Unito nel 2013 nell’ambito di uno scambio di prigionieri. I tre killer mandati dal Cremlino erano membri dell’unità GRU 29155, spesso coinvolta in operazioni in tutto il mondo, inclusi altri avvelenamenti.

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