sabato, Maggio 31, 2025
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Quanti sono gli studenti starnieri nei campus Usa e da dove vengono

AGI – L’annunciata revoca dei visti agli studenti cinesi e il blocco dell’immatricolazione di allievi stranieri imposto dall’amministrazione Trump all’università di Harvard stanno suscitando forte preoccupazione nel mondo accademico statunitense.

 

In molti temono che sia solo l’inizio di una stretta più vasta, che il presidente degli Stati Uniti ha peraltro già minacciato. Si tratta di un’apprensione che è legata a concrete motivazioni economiche: gli studenti internazionali nella maggior parte dei casi pagano la retta per intero e costituiscono quindi un’importante fonte di introiti per gli atenei, risorse che possono essere poi utilizzate per fornire sussidi agli studenti autoctoni.

Quanti sono gli studenti stranieri in Usa?

Il potenziale impatto di un blocco generalizzato delle iscrizioni di stranieri appare ancora più pesante se si considera che le immatricolazioni dall’estero hanno registrato una fortissima crescita negli ultimi anni accademici, fino a toccare un massimo storico di un milione e 126.690 nel 2023/2024, con un incremento del 6,6% rispetto all’anno precedente.

A fornire i numeri è il rapporto Open Doors sugli scambi internazionali, stilato dall’Institute of International Education (Iie) sulla base dei dati raccolti dal dipartimento di Stato, secondo i quali gli stranieri costituiscono il 5,9% della popolazione studentesca, in aumento rispetto al 5,6% dell’anno precedente, e nel 2023 hanno dato un contributo all’economia americana pari a 50 miliardi di dollari.

 

 

Da dove vengono gli stranieri che studiano in Usa?

Il record del 2023/2024 è legato al forte afflusso di studenti dall’India, saliti a quota 331.602, in crescita del 23,3% rispetto all’anno accademico precedente. Questo forte incremento ha piu’ che compensato il calo delle immatricolazioni dalla Cina, scese del 4,2% a quota 277.398. Al terzo posto troviamo la Corea del Sud, con 43.139 studenti (-1,6%), seguita da Canada (28.998 studenti, +4%), Taiwan (23.157 studenti, +6,1%) e Vietnam (22.066 studenti, +0,8%).

Al settimo e ottavo posto troviamo due nazioni che hanno assistito a incrementi a due cifre delle immatricolazioni in Usa: la Nigeria (20.029 studenti, +13,5%) e il Bangladesh (17.099, +26,1%). La maggior parte degli studenti internazionali in Usa studia discipline STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e si concentra nei campus di California, New York e Texas. 

E gli studenti americani all’estero?

Superata la pandemia, il numero di statunitensi che studia all’estero ha segnato una fortissima espansione. Nel 2022/2023 si era registrato un aumento del 49% a quota 280.716. Questa cifra è quindi salita del 41% nel 2023/2024, arrivando a 395.800, ovvero circa l’1,5% della popolazione studentesca complessiva degli Stati Uniti d’America. La loro destinazione preferita? Sempre la solita: l’Italia, seguita da Regno Unito, Spagna e Francia.

Ora che succede?

I dati parziali dell’Iie hanno già certificato una decisa frenata degli afflussi di studenti stranieri nell’anno accademico in corso, con un incremento delle immatricolazioni pari al 3% lo scorso autunno. Un successivo calo, dovuto alle politiche sui visti dell’amministrazione Trump, sarebbe un film già visto: durante i primi tre anni del primo mandato di Trump le iscrizioni di studenti internazionali negli Stati Uniti segnarono un calo complessivo del 12%.

Allan Goodman, amministratore delegato dell’Iie, prevede pero’ che questa volta la flessione sarà minore o che i numeri resteranno stabili. Le porte, per il momento, restano infatti spalancate per gli studenti indiani, che stanno ricevendo un numero record di visti, spiega Goodman. Il cambiamento più significativo potrebbe riguardare invece il contributo degli allievi stranieri alle casse degli atenei. Secondo l’Iie, l’84% delle universita’ statunitensi ha aumentato i sussidi per gli studenti internazionali a causa del maggiore afflusso di giovani da aree economicante svantaggiate come l’Africa subsahariana, con incrementi delle iscrizioni che in alcuni casi, come il Ghana, hanno toccato il 41%. 

 

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