AGI – Ne’ dittatura religiosa ne’ intervento militare straniero: l’Iran deve percorrere una terza via, un cambio di regime che parta dal popolo. A proporlo è stata Maryam Rajavi, nel suo intervento al convegno organizzato alla Camera dal Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (Cnri) che presiede. La conferenza è arrivata in un momento particolare per la dissidenza, con l’esecuzione pochi giorni fa di due prigionieri politici del Mek: “Un crimine orrendo”, ha sottolineato Rajavi.
Almeno altri 14 dissidenti sono rinchiusi nel braccio della morte in Iran. “La ‘terza via incarna il sangue e la sofferenza della lotta del popolo iraniano contro due forme di dittatura: monarchica e teocratica”, ha sottolineato Rajavi a respingere ogni tentazione di un ritorno degli shah. E a rassicurare sull’esistenza di un’alternativa democratica che può garantire una transizione ordinata. Tra i relatori del convegno alla sala della Regina di Montecitorio, l’ex presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il presidente della commissione Affari europei del Senato Giulio Terzi, l’ex capo di gabinetto della Casa Bianca ai tempi di Ronald Reagan, Linda Chavez, e i parlamentari Lucio Malan, Naike Gruppioni e Lorenzo Cesa.
“La dittatura dei mullah è più debole che mai, e quindi più pericolosa. L’appeasement non funziona. Il silenzio è complicità. L’unica via è quella promossa dal Cnri“, ha spiegato Michel nel suo intervento. Sulla stessa linea anche Terzi: “Il Cnri e la sua presidente eletta offrono un’alternativa democratica concreta”, ha detto. Di “un cambiamento che deve venire dall’interno” ha parlato anche Chavez. La conferenza si è conclusa con una mostra in piazza Santi Apostoli, con centinaia di ritratti di vittime della recente rivolta in Iran ornate con fiori rossi e bandiere iraniane.