mercoledì, Giugno 4, 2025
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Referendum, Meloni: “Vado a votare, non ritiro la scheda”. L’ira dell’opposizione

AGI – “Vado a votare, non ritiro la scheda, è una delle opzioni“. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni – arrivando ai Fori Imperiali per la parata della Festa della Repubblica – rispondendo a chi le ha chiesto del referendum dell’8 e 9 giugno. Inutile dire che le parole del Presidente del Consiglio hanno scatenato un putiferio politico da parte dei partiti di opposizione.

La reazione del Movimento 5 Stelle

Indigna ma non stupisce – ha esordito il presidente del M5S Giuseppe Conte – che Meloni non ritirerà la scheda e quindi non voterà al referendum dell’8 e 9 giugno in cui si sceglie se aumentare i diritti e le tutele dei lavoratori contro precarietà, incidenti sul lavoro, licenziamenti. In fondo, in quasi 30 anni di politica, non ha fatto nulla per tutelare chi lavora e si spacca la schiena ogni giorno, i ragazzi precari che non hanno la fortuna di aver fatto carriera in politica. È vergognoso che questo messaggio di astensione rispetto a una scelta importante arrivi da un Presidente del Consiglio il 2 giugno, giorno simbolo di un Paese che sceglie la Repubblica, della prima volta per le donne ammesse a un voto nazionale”.

Il commento del Partito Democratico

“Giorgia Meloni non deve prendere in giro gli italiani, proprio sui referendum di domenica prossima e proprio nel giorno del 2 giugno – ha commentato il senatore del PD Dario Parrini, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali -. Andare al seggio e non ritirare la scheda equivale a stare a casa. Chi fa questo, come lei ha annunciato, è computato tra i non votanti come chi sta a casa. È un modo di astenersi e di sabotare il raggiungimento del quorum che, ai fini numerici, è identico a un’astensione classica. Si tratta di una scelta legittima, ma deve essere raccontata per quel che è: un invito all’astensione. Se viene presentata come un’alternativa ‘partecipativa’ all’astensione, è un imbroglio. E una Presidente del Consiglio non dovrebbe mai ricorrere all’inganno. Se lo fa, mostra scarso senso e rispetto delle istituzioni. Le parole di Meloni, dopo quelle altrettanto gravi di La Russa, sono un motivo in più per andare alle urne l’8 e il 9 giugno”.

Le parole di Più Europa

“Giorgia Meloni dice che andrà a votare ma non ritirerà le schede: una dichiarazione furba ma falsa, perché non si può andare a votare non ritirando le schede di alcun referendum – ha ragionato il segretario di Più Europa Riccardo Magi, presidente del comitato promotore del referendum sulla cittadinanza -. Un invito di fatto all’astensione quindi, che fa impallidire soprattutto perché fatto durante la cerimonia del 2 giugno, quando gli italiani con un referendum scelsero la Repubblica. I cittadini sono liberi di andare a votare e i leader politici di dare le proprie indicazioni, ma che la premier mandi messaggi confusi che invitano alla non partecipazione al voto è agghiacciante: è evidente ormai che Meloni e tutta la sua maggioranza temono il voto. Nel giorno in cui si celebra la Repubblica nata dal referendum, il nostro invito è di andare a votare e votare Sì al referendum sulla cittadinanza“.

L’intervento di Angelo Bonelli

“Mancava solo la Presidente del Consiglio, e la lista dei sabotatori del referendum è completa: prima il presidente del Senato, poi i ministri, ora anche la premier – ha detto Angelo Bonelli, parlamentare di AVS e co-portavoce di Europa Verde -. Non votano perché sanno di essere minoranza nel Paese, e usano l’astensionismo che a parole dicono di voler combattere a ogni elezione. Ma oggi, di fronte alla possibilità di migliorare concretamente la qualità della vita di lavoratori e lavoratrici, e di riconoscere diritti e doveri a chi vive e lavora in Italia, la destra organizza il sabotaggio della democrazia. Se anche la Presidente del Consiglio è costretta ad annunciare che non ritirerà le schede, con l’obiettivo di non far raggiungere il quorum, significa una sola cosa: hanno paura della vittoria, perché sanno che il quorum può essere raggiunto. E allora rivolgo un appello a chi di solito non va a votare: stavolta andateci, e fate il contrario di ciò che il potere oggi vi chiede“, ha concluso Bonelli.

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