AGI – Restituite a Torino cinque epistole autografe di Re Carlo Alberto, sottratte in data imprecisata dallo stesso Archivio Storico.
Le indagini del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, sono scaturite dai costanti controlli del mercato antiquario e dalla costante sinergia con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per il Piemonte e la Valle d’Aosta la quale aveva segnalato la presenza di quattro epistole custodite presso una nota Libreria Antiquaria torinese. La collaborazione del commerciante, che aveva ricevuto le lettere da un privato cittadino per valutarne l’acquisto si è rivelata importante. Infatti si era subito accorto che quelle lettere risultavano di interesse culturale sia per gli argomenti trattati ma, soprattutto, per mittente e destinatario.
Si trattava infatti di missive inviate da Re Carlo Alberto nel periodo 1835 – 1836 al Marchese Emanuele Pes di Villamarina, all’epoca dei fatti Primo Segretario di
Stato di guerra e marina e Primo segretario di Stato per gli affari di Sardegna.
L’attività investigativa, che aveva portato immediatamente al sequestro delle epistole e alla perquisizione e rinvenimento di un’ulteriore già immessa sul mercato, si è a quel punto svolta lungo due direttrici. Da una parte la Soprintendenza Archivistica e l’Archivio storico della città di Torino hanno evidenziato, pur senza poter chiarire il momento della sparizione, che le lettere provenivano effettivamente da quell’archivio dove è conservato un importante Fondo con le carte della famiglia Pes di Villamarina. In un caso l’ignoto ladro aveva sostituito la lettera originale con una sua fotocopia.
Dall’altra le indagini del Nucleo TPC di Torino, che già avevano rinvenuto la quinta lettera nell’abitazione del privato cittadino si sono mosse nel ricostruire la catena di possesso sin dove possibile. Il procedimento penale, che vedeva due indagati, è terminato con l’archiviazione per prescrizione e pertanto è stata disposta la restituzione delle lettere all’Archivio Storico di Torino, legittimo proprietario.
L’Archivio Storico della Città di Torino è uno degli archivi comunali più importanti d’Italia e d’Europa con i suoi ventimila metri lineari di carte che coprono quasi mille anni di storia. Conserva numerosissime testimonianze e memorie che ne tracciano le vicende da comune medievale a capoluogo del ducato e in seguito da capitale politica dell’Italia unita a metropoli industriale e culturale. Numerosi i fondi di illustri famiglie torinesi tra cui quella Pes di Villamarina. Le cinque missive restituite sono tutte di argomento politico vario, perlopiù a carattere militare, riguardando nomine, movimenti di truppe, le misure da intraprendere per una epidemia di colera. Si parla anche, è il 4 luglio 1835, dell’intenzione del Re (che la preannuncia al suo Ministro) di nominare Comandante del Corpo dei Carabinieri Reali Michele Taffini d’Acceglio a seguito del decesso, avvenuto due giorni prima, del Comandante precedente. Michele Taffini d’Acceglio, nominato Maggior Generale, assumerà poi il comando il successivo 16 luglio.
“Desidero esprimere un sincero ringraziamento – ha dichiarato l’assessora alla Cultura della Città di Torino Rosanna Purchia – al Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri per il loro impegno, che ha permesso alla Città di ritrovare frammenti preziosi della nostra storia. In futuro sarebbe bello che i momenti di restituzione come questo fossero condivisi con la cittadinanza, perché la tutela del patrimonio culturale è un atto di cura del bene comune e di consapevolezza della nostra identità collettiva, oltre che di riaffermazione dei valori di legalità”.